Sempre più spesso non si opera con le mani che toccano e con gli occhi che vedono.
Gli strumenti più avanzati permettono al chirurgo di arrivare dove vista e tatto da soli non potrebbero e le tecniche «mininvasive» riducono molto rischi, dolore e ferite.
É il caso della VAAFT ((Video Assisted Anal Fistula Treatment), una tecnica «soft» per intervenire chirurgicamente sulle dolorose fistole che affliggono molti pazienti colpiti soprattutto da malattie intestinali e, in particolare, sulle recidive.
Una tecnica «made in Italy», che sta già facendo il giro del mondo, con la nascita di numerosi centri specializzati nella VAAFT, da Copenaghen a Singapore, da Mumbai a Mosca.
L'ha inventata un chirurgo dell'ospedale di Santa Margherita Ligure, Piercarlo Meinero, che in una conferenza a Roma ne ha illustrato i risultati, soprattutto su pazienti già operati più volte con le tecniche tradizionali, senza che il problema venisse risolto.
Lo specialista ha annunciato che, dopo essere stata adottata in diversi centri soprattutto nel nord Italia, la VAAFT è finalmente arrivata anche nella capitale, dove verrà praticata nella Casa di cura «Sanatrix ».
Inoltre, Meinero ha parlato dei corsi internazionali di formazione che da tre anni organizza a Rapallo e del loro successo. Ognuno accoglie 30 specialisti di tutto il mondo ma, dato l'aumento delle richieste, il piano è di organizzarne una serie anche a Roma.
Ideata nel 2006, la metodica affronta una malattia molto diffusa e dolorosa, di solito di origine infiammatoria e spesso connessa a patologie intestinali.
Cura le fistole perianali evitando ferite chirurgiche, dolorose medicazioni, rischi di incontinenza e lunghe astensioni dal lavoro.
Meinero ha anche brevettato con l'azienda tedesca Karl Storz uno strumento, il« fistuloscopio», che porta il suo nome eche consente di praticare questo speciale trattamento chirurgico.
Il primo lavoro scientifico sulla VAAFT è stato pubblicato su «Techniques in Coloproctology» lo scorso dicembre.
Il vantaggio della procedura è che la fistola viene trattata dal suo interno, sempre sotto visione diretta mediante appunto il «fistuloscopio» che in questi casi, spiega Meinero, «dà risultati superiori alla stessa risonanza magnetica».
Sia l'intervento che il decorso postoperatorio sono meno lunghi e dolorosi di quelli previsti per le tecniche tradizionali.
«Con la VAAFT - spiega il chirurgo- tutto si svolge in regime di Day hospital e si viene dimessi nella stessa giornata dell'intervento, con l'indicazione di semplici analgesici in caso di bisogno. Mentre con i trattamenti tradizionali che comportano grandi ferite la media nazionale di degenza postoperatoria è di 3 giorni e mezzo».
Nei prossimi mesi sbarcherà anche negli Usa la tecnica che già viene eseguita in Europa e Asia (India, Malesia, Singapore, Vietnam).
In particolare, Meinero ha aperto centri specializzati nella VAAFT a Singapore, Nuova Delhi e in altre parti del mondo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.