Arriva il metodo anti-lamentele

È stato inventato da un pastore protestante del Kansas e ha già conquistato sei milioni di persone. Per smettere di lagnarsi servono solo un bracciale viola e tanta costanza. Si è guariti se si resiste 3 settimane senza cedimenti

Arriva il metodo anti-lamentele

Così non va bene. Slaccia il braccialetto, spostalo al polso sinistro. Ti sei lamentato un’altra volta. Quasi quasi non te ne accorgevi neanche. Ma è difficile resistere alla tentazione, lamentarsi è una specie di epidemia: cominci e non ti fermi più. Se n’è accorto Will Bowen, pastore della Christ Church Unity di Kansas City: uno che ha a che fare con le anime tormentate tutti i giorni, e un po’ deve consolarle di professione. Uno che si lamentava spesso anche lui: perciò ha deciso di inventare un metodo per smettere. D’altronde esistono sistemi per non fumare più, per dimagrire, per correre, c’è perfino un metodo antistronzi, perché non cercare un rimedio contro le lagnanze?

E il pastore Will l’ha trovato. A riprova che il diminutivo Will non era scelto a caso: perché non è soltanto l’abbreviazione di William, come il bardo Shakespeare, ma in inglese significa «volontà». E ce ne vuole tanta, tantissima, per riuscire a smettere di lamentarsi. Oltre alla consapevolezza che tutte quelle brontolate rovinano l’esistenza, a chi le esprime e a chi le ascolta. E questo è il primo gradino del percorso «A complaint free world» (cioè «un mondo libero dalle lamentele»), una serie di regole che il reverendo ha trasformato in un libro (in italiano s’intitola Io non mi lamento ed è pubblicato da Mondadori) che è diventato un successo planetario: sei milioni di persone sono state contagiate dal desiderio improvviso di liberarsi dal vizio.

Il trucco - cioè la vera illuminazione del pastore Will - è comunque il braccialetto. Tutto sta in quel cerchio di plastica: somiglia a quello giallo lanciato da Armstrong per la lotta al cancro ma è viola, «colore della trasformazione». Si indossa il braccialetto e si inizia a contare il tempo che passa. Quando ci si lascia andare a una lamentela, una critica o un pettegolezzo, bisogna cambiarlo di polso. E ricominciare da capo, contare di nuovo: l’obiettivo è arrivare a 21 giorni di fila senza una lagna. Tre settimane perché, secondo gli scienziati, sarebbe il periodo necessario a modellare una nuova abitudine. La parte più difficile - assicura il pastore - è cominciare; ma poi anche ricominciare è un’impresa: per esempio quando sono passati dieci giorni indenni, ma poi caschi di nuovo nel brontolio e allora la frustrazione è forte. In fondo, lamentarsi ha un senso. Ma solo «a volte», aggiunge il pastore Bowen. E sono occasioni rare. Per il resto vige la regola del silenzio, una rielaborazione alla Wittgenstein: «Su ciò di cui non si può dire niente di bello, bisogna tacere». Ovviamente non è così facile. E neanche sempre opportuno. Comunque in media servono dai quattro agli otto mesi per riuscire a raggiungere i fatidici 21 giorni. Perfino il pastore ha confessato: «All’inizio spostavo il bracciale una ventina di volte al giorno». Chissà quanto si sarà lamentato ma, in fondo, doveva prendersela solo con se stesso.

E non è un danno grave perché, come tutti i metodi, c’è il trucco: ricominci da capo solo se la lamentela è espressa a voce alta. Se la pensi soltanto, non conta. Un diritto alla fine ce l’hai: puoi maledirti quanto vuoi per esserti impelagato nell’impresa.

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