Arriva supermulta al Tg1 Minzolini accusa l’Agcom: «Gente che non sa cosa fa»

Roma«Allibito! Io sono allibito! È una totale follia, non ho parole, siamo in mano a gente che non sa quello che fa!». Augusto Minzolini è veramente furibondo. Il direttore del Tg1 confronta i numeri usciti dall’Agcom e la decisione dell’authority stessa di sanzionare con 100mila euro la Rai per la troppa esposizione del premier negli spazi del suo tg (formalmente «per l'inadeguata osservanza dell’ordine e dei richiami rivoltigli in precedenza»). Una decisione che, tra l’altro, ha spaccato in due (quattro contro quattro) il consiglio dell’Agcom, e che ha trovato la maggioranza solo in una sottocommissione per la valutazione del prodotto.
Minzolini, che ha scritto immediatamente una lettera alla direzione generale, è «allibito» perché «se guardiamo alle edizioni principali dei tg, quelli della sera, si vede che noi abbiamo dato a Berlusconi il 19,7% mentre il Tg3 il 19,5%. E se poi passiamo a considerare tutte le edizioni il Tg1 ha dato a Berlusconi il 21,6 mentre il Tg3 il 26%, cioè gli ha dato più spazio! Io non ho parole, siamo in mano a gente che non sa quello che fa!». «Poi, noi dobbiamo tenere conto dei dati dell’osservatorio di Pavia, mentre l’Agcom usa quelli dell’Isimm, cioè di una società che è stata fondata da un ex presidente della Rai, che è Manca. Ma come si fa? Io dovrei essere controllato, e quello che mi controlla usa una società diversa, e quindi come facciamo a collimare i due dati? Senza parlare dei costi che raddoppiano!».
Ma gli altri dati, quelli della maggioranza e dell’opposizione, quelli che fanno chiedere all’ex presidente della Rai oggi deputato Pd, Roberto Zaccaria, che i 100mila euro «li deve pagare Minzolini», cosa dicono? «Allora, noi abbiamo dato all’opposizione il 38,6%, più il 4,8% alle opposizioni non rappresentate in Parlamento, cioè Vendola, Rifondazione e Verdi. Il Tg3 invece ha dato all’opposizione il 27%, meno di noi!». Poi il Tg1 ha dato il 17,4% al governo e il 33% alla maggioranza, con le presenze di Gianfranco Fini, presidente della Camera ma oppositore di Berlusconi, calcolato nelle presenze istituzionali del Tg1 (e di tutti gli altri).
Ma quello che ha inciso sul computo del tg diretto da Minzolini sono stati i due speciali, di un’ora ciascuno, sulla cattura d Bin Laden. Un paradosso secondo il direttore, «perché siamo stati l’unico tg ha fare due speciali, che in minuti equivalgono a quattro edizioni del telegiornale. Ed è chiaro che per avere informazioni abbiamo interpellato il ministro degli Esteri e il ministro della Difesa. E chi dovevo chiamare, Gentiloni o Di Pietro? Così hanno fatto aumentare le percentuali di presenza del governo nel mio tg. Ma ditemi se non è servizio pubblico quello di informare i telespettatori della Rai sulla cattura del ricercato del secolo? E invece di darmi una medaglietta mi danno una multa di 100mila euro! Non ho parole veramente. La prossima volta che succede un evento del genere allora devo girarmi dall’altra parte e ignorarlo? È questo che vogliono dal servizio pubblico?».
Nello staff del direttore hanno anche una spiegazione «politica» per le bordate contro Minzolini.

E cioè le notizie, come le inchieste sulla fondazione di D’Alema in Puglia, ignorate da molti tg ma seguite per tre edizioni dal Tg1 di Minzolini. Questo insieme a molti altri servizi ed editoriali che ne hanno fatto un bersaglio viscerale dell’odio antiberlusconiano.

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