LondraDisponibile dal prossimo anno in Gran Bretagna il test anti-tumore. Secondo quanto rivelato dalla stampa inglese, i ricercatori dell'Università di Nottingham avrebbero messo a punto un esame del sangue in grado di individuare la presenza di un tumore fino a sei anni prima che questo si formi e aggredisca l'organismo. Un test alquanto semplice a quanto pare, che sarebbe però in grado di salvare molte vite proprio perchè previene la patologia dando la possibilità al paziente di venir curato in tempo. Fino ad ora tutte le tecniche diagnostiche come risonanza e biopsie riescono a localizzare un tumore già esistente.
L'eccezionalità di questo test - chiamato Oncimmune - sta nel fatto che i suoi risultati sono in grado di mettere in allarme medici e pazienti prima di arrivare allo stadio patologico iniziale. L'Oncimmune infatti rileva i segnali lanciati dal sistema immunitario che indicano la presenza di cellule pre-cancerose nel sangue. «È come se il vostro corpo gridasse: ho il cancro! ben prima che il tumore si possa individuare», ha spiegato il professor John Robertson, l'oncologo dell'ateneo di Nottingham che ha trascorso gli ultimo 15 anni nello studio di questo test. «Stiamo iniziando a comprendere la genetica dei carcinomi in un modo che non si è mai visto prima. Adesso possiamo capire quale proteina del sangue viene danneggiata e come il sistema immunitario risponde a tutto questo».
Il nuovo test verrà presentato ufficialmente alla Conferenza annuale dell'American Society Clinical Oncology che si terrà a Chicago la settimana prossima, ma i primi kit per scoprire il cancro ai polmoni dovrebbero essere disponibili in Inghilterra a partire dal prossimo anno. Secondo i medici di Nottingham questo esame è due volte più efficace e affidabile di una risonanza magnetica e accurato quanto una mammografia. I kit per il cancro al seno dovrebbero essere immessi sul mercato qualche mese più tardi. Costeranno circa 300 sterline e, almeno inizialmente, saranno accessibili soltanto privatamente poichè una distribuzione su larga scala attraverso il servizio sanitario nazionale deve essere giustificata da un buon rapporto tra costi richiesti e reale efficacia.
Il test è già stato sottoposto al vaglio del professor Mike Richards, coordinatore della commissione governativa oncologica che l'ha definito «un concetto molto interessante», ma si è mantenuto molto cauto su un suo eventuale uso nell'ambito della sanità pubblica. «Fra poco sarà possibile effettuarlo privatamente - ha spiegato al quotidiano Times - ma prima di pensare ad un programmazione più ampia deve dimostrare di essere il reale salvavita che tutti noi speriamo che sia».
Insomma, ancora una volta, a poterne usufruire per ora sarà soltanto chi se lo potrà permettere come da anni accade soprattutto in Gran Bretagna, un paese che per quanto riguarda la cura e prevenzione dei tumori è fanalino di coda in Europa.
Attualmente il cancro colpisce circa 300mila britannici ogni anno e ne uccide più della metà.
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