Arriva Umit e riveste Trussardi nel nome di Nicola

«I colori, come le forme, seguono i cambiamenti delle emozioni» diceva Pablo Picasso, forte del suo carisma e del gusto eccelso anche nel vestire. L'uomo cui Massimiliano Giornetti s'è ispirato per la collezione Salvatore Ferragamo della prossima estate gli assomiglia. Ieri sulla passerella si è infatti materializzato un artista bohemienne con tanto di cappello di paglia a tesa larga, accompagnato da sonorità jazz anni Trenta mixate ai ritmi lenti ed esoterici di Satie. E se è vero, come affermava il grande Pablo che l'arte è una bugia che ci permette di giungere alla verità, c'è da dire che molte delle proposte mandate in scena dal bravo direttore creativo sono apparse forti dell'energia positiva che la maison sta vivendo grazie all'ottimo debutto in borsa. «Mi piace l'idea di un'eleganza rilassata e al tempo stesso perfetta» diceva Giornetti prima di far sfilare completi in lini e in canapa con giacche allungate costruite secondo i criteri della sartoria napoletana, pantaloni larghi che evidenziano il grafismo delle suole delle stringate in pelle intrecciata, bellissimi pezzi in maglia e fresche tuniche nei toni dei verdi sbiaditi dal sole e dalla salsedine.
Sull'arte di proporre uno stile speciale che non assomiglia a nessun altro è maestro anche Tomas Maier direttore creativo di Bottega Veneta che ha sorpreso ancora una volta con la ricerca di tecniche di stampa speciali per rielaborare materiali semplici come il twill di cotone, il denim, il piquet e il seersucker perfetti per vestire con piglio contemporaneo un uomo che non disdegna la potenza espressiva dei grandi check e dei disegni geometrici fusi tra loro e sovrastampati con una tecnica quasi pittorica. Arte e moda uniscono anche Vivienne Westwood e Marco Lodola, fondatore del movimento «New Futurism». Nello stage della sfilata della stilista inglese che per la prima volta ha ufficializzato in Andreas Kronthaler, suo collaboratore da oltre vent'anni, il direttore del team creativo per la moda maschile, c'erano infatti sculture di luce realizzate dall'artista di Dorno per rendere omaggio alla Londra olimpica del 2012. Giochi evocati da modelli-atleti con corone di alloro fatte di carta, vestiti con abiti e completi da gentleman in versione sportswear.
Costruita ad arte anche la collezione Trussardi che nell'anno dei festeggiamenti per il centenario cambia designer scegliendo Umit Benan Sahin e prende a testimonial Nicola Trussardi, uomo elegante e carismatico ritratto nella prima showroom milanese della maison in Piazza Duse a Milano. Lo sguardo fresco dello stilista turco fa in modo che la nuova collezione non si appesantisca d'inutili stravaganze ma colga l'essenza della storia di una griffe dalla forte identità.

Per questo i modelli sono arrivati a Palazzo Trussardi in Piazza Scala a bordo di macchine d'epoca o della BMW Serie 5 GT Trussardi piuttosto che in sella alla bellissima bicicletta firmata dalla griffe del levriero, e hanno esibito pezzi di grande gusto e bravura tra cui un parka in pelle traforata bordeaux, una giacca doppiopetto di mohair blu portata con una canotta di pelle traforata e pantaloni aubergine, una stampa logo fatta di molte T impressa sia sulle T-shirt sia sulle lussuosissime valigie rigide. Una moda che Umit definisce per uomini veri, «quelli che non hanno bisogno di impressionare gli altri perché consapevoli di essere più importanti dei vestiti che indossano».

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