Da ieri i soldati sono arrivati alla pineta di Castel Fusano, pattugliata oltre che dal Corpo Forestale dello Stato, anche dallesercito e da carabinieri a cavallo. Il servizio, partito ieri mattina e in vigore per tutto il periodo estivo, è svolto dai carabinieri del IV Reggimento di stanza a Tor di Quinto che percorreranno, in particolare, dei sentieri che possono essere perlustrati solo a cavallo.
Lulteriore vigilanza della pineta, che si estende per oltre 1000 ettari, era stata decisa in seguito allincendio dello scorso 26 luglio. Giorno in cui sono le fiamme hanno distrutto oltre 30 ettari di macchia mediterranea, pini, lecci e farnie, facendo rivivere i terribili giorni del 4 luglio 2000, quando quello passato alla storia come «il grande rogo» incenerì 260 ettari della storica pineta e ridusse in cenere alberi secolari.
Lo stesso 26 luglio scorso fu il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ad annunciare che aveva intenzione di chiedere «lintervento dellEsercito per controllare la zona della pineta, perché - spiegò - cè un numero crescente di incendi. Cè una volontà di colpire questarea, forse si tratta di una ritorsione tra bande che sfruttano le prostitute, un fenomeno presente nel parco. Per questo serve unopera seria di intelligence per capire comè la situazione».
Ma non tutti sono favorevoli alluso dellesercito nella pineta, qualcuno contesta lutilità del controllo del territorio varato ieri. «Con tutto rispetto per i militari, a cui comunque va la nostra gratitudine - dice Angelo Bonelli (Verdi) - rileviamo che loperazione propagandata dal sindaco consiste in una camionetta sprovvista di mezzo antincendio che percorrerà la pineta con la Forestale.
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