Arrivano i profughi. E resteranno fino a Natale

Altro che una decina di giorni. I profughi africani resteranno in Lombardia almeno fino a Natale. A confermarlo è il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che parla di una «fase uno» e di una «fase due» di accoglienza (accoglienza che sarà gestita dalla Protezione civile). Si comincia con la distribuzione dei primi 700 profughi, in arrivo nei prossimi giorni, negli alberghi a tre stelle e nelle pensioncine delle varie province lombarde. Dopo di che, tra qualche settimana, gli immigrati saranno trasferiti nelle case famiglia, nei dormitori e nelle strutture comunali o gestite dai volontari. E qui resteranno almeno fino alla fine dell’anno. Tanto che si sta già pensando a organizzare corsi di italiano e di mediazione sociale per aiutarli ad inserirsi. L’Asl provvederà all’assistenza medica.
Il sindaco Letizia Moratti tuttavia precisa che «a Milano non arriverà nemmeno un immigrato» perché «la città ospita già la metà dei profughi presenti in Italia». Vero. Ma le quote sono ancora tutte da stabilire. A decidere come distribuire gli immigrati sarà Roberto Giarola, l’uomo chiave della protezione civile che coordinerà le operazioni lombarde di accoglienza. Intanto oggi il presidente della Provincia Guido Podestà riunirà l’Unione della province per fare il punto. Alle male lingue, che accusano il sindaco di fare «vani annunci pre elettorali», risponde il vicesindaco Riccardo De Corato: «Qualcuno si diverte a diffondere strumentali allarmismi - interviene -. In realtà le notizie ufficiali che arrivano dal tavolo della prefettura sono chiare: i profughi non arriveranno a Milano, tant’è vero che né la protezione civile cittadina né le strutture di accoglienza del Comune erano state allertate. Per di più i rifugiati non arriveranno tutti assieme ma a scaglioni in modo da consentire una miglior gestione della situazione e una distribuzione più uniforme sul territorio». Questa settimana arriveranno i primi 700 immigrati da Lampedusa: i primi 298 sbarcheranno a Genova a bordo della nave Flaminia e arriveranno in Lombardia con i pullman preparati dalla protezione civile. Altri 350 arriveranno a Genova a bordo della nave Excelsior. Oggi la Regione e i rappresentanti della protezione civile si riuniranno per stabilire nel dettaglio i siti in cui i profughi alloggeranno. «Non è difficile ipotizzare - guarda avanti Formigoni - che il flusso di immigrati aumenterà visto che in Libia la situazione sta peggiorando. Ovviamente non possiamo fare grosse previsioni sui numeri. I profughi non prenotano, quando arrivano arrivano». Le cifre, precisa il governatore lombardo, resteranno quelle pattuite con il governo e non si dovrebbe superare il tetto delle 3mila persone. Formigoni, che non si tira indietro e assicura la massima collaborazione, punta tuttavia il dito contro l’Europa perché «di fronte a questa emergenza l’Italia continua ad essere lasciata da sola».

Intanto da Pd continuano ad arrivare accuse sulla gestione dell’emergenza: «Siamo l’unica Regione in Italia - interviene il segretario lombardo Maurizio Martina - in cui lo scaricabarile sull’emergenza profughi ha finito per lasciare a lungo tutti i Comuni da soli a gestire l’accoglienza». «Nessuno scaricabarile - replica Formigoni - La gestione emergenza sta funzionando bene grazie all’impegno di tanti soggetti, a partire dalla Regione».

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