Roma

Un arsenale nel villino: due in manette

Quattro pistole e 300 cartucce recuperate dai carabinieri a Torrimpietra nella casa di due esponenti di clan camorristici

Quattro pistole - una calibro 9x21 parabellum, una 38 special, una 7,65, una calibro 25 - e proiettili a non finire. Un arsenale pronto per essere usato da latitanti eccellenti o gruppi d’azione della camorra quello rinvenuto in un villino in via Michele Rosi, Torrimpietra, località Aranova. Guardiani particolari un fedelissimo del clan Pestrieri di Scampia e il figlio di un personaggio di spessore legato ai clan più feroci di Secondigliano, Napoli. Una scoperta eccezionale per i carabinieri di Civitavecchia, allertati dai «cugini» della guardia di finanza, insospettiti a loro volta da un furgone Ducato maxi bloccato alla barriera Roma Nord dell’autostrada del Sole. Sembrava un semplice controllo all’uscita del casello, un posto di blocco come tanti. Ma i baschi verdi di Fiumicino recuperano quattro passamontagna nascosti fra altri indumenti all’interno del van. A cosa e, soprattutto, a chi sarebbero serviti? I finanzieri, comunque, sono costretti a rilasciare e a far proseguire l’autista. Unica certezza la direzione del mezzo, comunicata senza tante formalità ai militari della stazione di Torrimpietra. In serata scattano le prime perquisizioni in casa di alcuni pregiudicati della zona. In particolare nell’abitazione dello stesso autista, già sicuro di averla fatta franca. «Mandato alla mano abbiamo fatto irruzione - spiega il capitano Mauro Izzo, comandante della compagnia - e recuperato 37mila euro in contanti, cinque orologi Rolex e un Bulgari a prima vista autentici». In garage la vera sorpresa: nel cruscotto di una grossa auto con targhe e documenti clonati le pistole e 300 cartucce. I due pregiudicati campani sono finito nel penitenziario di Borgata Aurelia con le accuse di detenzione di armi, munizioni e riciclaggio.

La parola, adesso, agli esperti del Ris di Roma. «Le analisi balistiche e i test di laboratorio - concludono i carabinieri - dovranno chiarire molte cose, a cominciare dal curriculum delle pistole. Vale a dire se hanno partecipato ad attentati, rapine o altro».

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