La fretta lascia per un giorno la città, ma i milanesi restano. Il 21 per cento ha deciso di trascorrere a Milano il ponte del 25 aprile, dedicandosi alle gite nei parchi, ai laboratori scientifici e ai numerosi musei rimasti aperti. Mescolandosi per una volta a una frotta di turisti attesi a Milano, buona parte dei 530.841 arrivati o che arriveranno in Lombardia tra Pasqua e il Primo Maggio. Numerosi quelli attratti dal parco del Ticino, che ha deciso di prendere i visitatori per la gola grazie all'appuntamento «La natura ha buon gusto». La gita, condotta dagli esperti della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), partirà alle 9.30 dalla riserva La Fagiana (Pontevecchio di Magenta) con una visita alle voliere di uccelli selvatici quali poiane, gufi reali, barbagianni e allocchi. E, dopo aver imparato superstizioni, luoghi di nidificazione, leggende e curiosità, gli ospiti del parco sono attesi all'agriturismo Cascina Burrona, dove Coldiretti offrirà miele, confetture e salumi.
Per bambini e ragazzi dai nove anni in su ci sarà la possibilità di incontrare il genio di Leonardo da Vinci al Museo della scienza e della tecnologia. In esposizione ci sono 28 modelli storici, costruiti tra il 1950 e il 1952, sulla base dei progetti pensati da Leonardo per la corte sforzesca, e nove macchine per il volo a grandezza d'uomo, da smontare, ricostruire e azionare. All'ingresso della sezione interattiva sarà sospeso un grande aliante, mentre ai più grandicelli sarà offerta la possibilità di realizzare un affresco seguendo tutte le tecniche degli artisti del Rinascimento.
E sempre all'insegna del Maestro sarà anche la mostra «Il Codice di Leonardo da Vinci nel Castello Sforzesco». Mentre per chi vorrà viaggiare fino in America Latina senza allontanarsi da piazza Cairoli sarà aperta la mostra «Indoamerica. Archeologia ed etnografia del Sud America al Castello Sforzesco». Un'occasione per vedere oltre 230 capolavori delle collezioni americane, alcuni mai esposti prima d'ora al pubblico, risalenti alle aree andina, mesoamericana e amazzonica. Tra i più preziosi c'è una ciotola in stile chongoyape del 1000 a.C., lavorata in rilievo con l'immagine di un uomo sacrificato, ma anche una terracotta che rappresenta un uomo seduto dal volto ricoperto con una maschera da giaguaro, usata dai sacerdoti per comunicare con le divinità.
Palazzo Reale fa ancora una volta il pieno con ben quattro mostre aperte. In primo luogo quella dedicata alle fotografie del tedesco-australiano Helmut Newton, «Sex and landscapes»: 90 donne forti riprese tra eros e provocazione, gioco e mistero, sadomasochismo e feticismo, sullo sfondo di scenari urbani e stilizzati, interni asettici o barocchi e pareti nude, ma anche lune, mari e deserti. Nel palazzo dell'Arengario sarà invece possibile visitare i dipinti di Vito Tongiani, l'artista contemporaneo che ha realizzato il monumento a Indro Montanelli per il Comune. Per gli amanti della sperimentazione stilistica ci sarà invece l'esposizione di 250 opere di Max Bill, un artista tra i più versatili del Bauhaus, considerato uno dei fondatori dell'Arte concreta internazionale. E infine, con un passo indietro nella storia, la mostra sui «Maestri del '600 e del '700 lombardo nella collezione Koelliker».
Ma, per i milanesi rimasti in città, ci sarà soprattutto l'imbarazzo della scelta, dal concerto di Daragana Stamenkovic al Pio Albergo Trivulzio alla serata sul 25 aprile alla Casa della poesia, dalla mostra «Attenti al cane!» al Museo archeologico di corso Magenta alla possibilità di viaggiare lungo il Naviglio, con partenza dall'Alzaia Naviglio Grande, a bordo di tre imbarcazioni, una delle quali alimentata da pannelli solari.
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