
Nel mondo dell’arte una buona notizia arriva da Parigi, dove il noto gallerista Kamel Mennour ha recentemente annunciato la straordinaria donazione di 180 opere di 45 importanti artisti a favore delle collezioni del Musée d'Art Moderne di Parigi (MAM). Le 180 opere entreranno ufficialmente a far parte delle collezioni permanenti del MAM al termine del processo di acquisizione e approvazione da parte degli organi competenti di Paris Musées e dello Stato. La donazione Mennour sarà oggetto di una mostra nel 2027, ospitata nelle sale dell'ARC all'ultimo piano del museo, accompagnata da un ampio catalogo.
Monsieur Mennour, come nasce l’idea di donare 180 opere al Mam? Un’operazione non consueta per una galleria d’arte...
“L’idea è nata in modo del tutto inaspettata durante una conversazione con Fabrice Hergott. Stavamo riflettendo sulle donazioni effettuate da collezionisti e galleristi ai musei, si pensi ad esempio, a Maurice Girardin nel 1953 o a Michael Werner nel 2012. Si trattava di un gesto che, un giorno, avrei desiderato compiere anch’io. Ed eccoci dunque a questo punto. La donazione includerà opere sia recenti che storiche, tra cui sculture, dipinti e fotografie. Sarà una testimonianza significativa del panorama artistico contemporaneo in Francia”.
Qual è la filosofia che muove la galleria dall’anno della sua fondazione ad oggi?
“L’essenza della galleria risiede nella scoperta e nella valorizzazione di artisti eccezionali, attraverso un lavoro fondato sulla collaborazione. La galleria ha sostenuto le carriere di una generazione emergente, tra cui Hicham Berrada, Mohamed Bourouissa, Petrit Halilaj, Camille Henrot e Alicja Kwade, affiancando la rappresentanza di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, come Daniel Buren, Ann Veronica Janssens, Anish Kapoor, Tadashi Kawamata, Lee Ufan e Ugo Rondinone. Contribuisce inoltre alla promozione e alla diffusione dell’opera di grandi maestri del XX secolo che hanno segnato la storia dell’arte, come Alberto Giacometti, François Morellet, Jean Degottex e Judit Reigl”.
La galleria ha investito soprattutto sugli artisti della scena francese ; la donazione è un modo per valorizzarli?
“Certamente! La nostra programmazione ha sempre contribuito in modo continuativo alla valorizzazione di artisti provenienti dalla scena francese cosmopolita, nonché artisti internazionali. Il gruppo sarà piuttosto ampio, includerà anche artisti con cui ho iniziato a collaborare quando erano ancora molto giovani, come Camille Henrot, Latifa Echakhch e Petrit Halilaj, ed altri più vicini alla mia generazione, tra cui Ann Veronica Janssens, Michel François, Huang Yong Ping e Anish Kapoor. Saranno inoltre presenti figure tutelari, vere e proprie presenze fondanti, come Daniel Buren, Lee Ufan e François Morellet”.
Quali sono oggi gli artisti francesi di punta e che saranno particolarmente valorizzati nei prossimi anni?
“Penso naturalmente ai grandi maestri come Daniel Buren e Bertrand Lavier, che continuano a sorprenderci con progetti sempre innovativi.
Allo stesso tempo, seguo con grande interesse artisti più giovani, penso a Mohamed Bourouissa, nonché la nuova generazione emergente, tra cui Dhewadi Hadjab, Ymane Chabi-Gara e i vincitori di Mennour Émergence, come Nina Jayasuriya e Ruoxi Jin”.