
Una nuova frontiera narrativa è in scena in questa estate veronese al Teatro Ristori: Fino al 21 settembre l’installazione “Un Bacio senza Tempo” ha trasformato lo storico teatro di Verona in un’esperienza immersiva multisensoriale, capace di sospendere il tempo e il confine tra spettatore. Il progetto unisce il rigore visivo dell’arte pittorica di Gustav Klimt, con opere iconiche come Il Bacio, L’Albero della vita e Il canto delle Sirene, a una rilettura evocativa del mito shakespeariano di Romeo e Giulietta.
Attraverso videomapping a 360 gradi e audio tridimensionale, la platea si trasforma in un palcoscenico immersivo: immagini e sonorità guidano il pubblico in un percorso tra la Secessione viennese e l’amore universale che trascende le epoche. La direzione artistica di Massimiliano Siccardi e la musica di Luca Longobardi compongono un «poema visivo», dove il suono assume forma architettonica e narrante. Le musiche spaziano da Schönberg e Prokofiev a Brian Eno, Bowie (in versione tedesca con “Heroes”), fino a composizioni originali come Ariane e una rielaborazione della Settima Sinfonia di Beethoven. La componente coreografica, affidata alla ballerina e coreografa Alessandra Celentano, è il cuore emotivo dello spettacolo.
Ogni sabato alle 12, si tiene una performance dal vivo: Carola Puddu, insieme a Alessandro Macario o Matteo Zorzoli, interpreta un passo a due sulle note di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli. La coreografia riprende il tema del bacio mai consumato, creando una tensione sospesa che resta impressa come un’eco emotiva nei cuori degli spettatori.
Celentano costruisce i gesti come narrazione corporea: il contatto e il lento avvicinarsi dei corpi diventa un linguaggio fisico, poetico e sommesso, in cui l’amore resta sospeso ma palpabile nella sua potenza evocativa.