Arte

Presepi da tutto il mondo all’Ambrosiana, per un prezioso Natale

Undici esemplari provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine: napoletani, lombardi, africani, birmani, realizzati con varie tecniche

Presepi da tutto il mondo all’Ambrosiana, per un prezioso Natale

La Pinacoteca Ambrosiana, in piazza Pio XI, a due passi da piazza Duomo, ci fa vivere il Natale con la bellissima mostra dedicata ai presepi provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine. L’esposizione, inaugurata il 1° dicembre, si concluderà il 31 gennaio 2023. La collezione raccoglie undici presepi, napoletani, lombardi, africani, birmani, realizzati con varie tecniche: in carta, a teatrino, ritagliati, girevoli, in legno intagliato e in gesso.

Non è previsto per la visita ai presepi un costo aggiuntivo, con il solo biglietto di ingresso si accede alle sale della Pinacoteca Ambrosiana, ai suoi tesori e alle mostre; agli orari di apertura, tutti i giorni dalle 10 alle 18 con chiusura del mercoledì, si aggiungono in calendario aperture speciali per le prossime festività natalizie: il 24 e 31 dicembre dalle 10 alle 14, il 28 dicembre 2022 e 4 gennaio 2023 dalle 10 alle 18, il 1 gennaio 2023 dalle 14 alle 19.

La storia della nascita del presepe ci porta a credere che sia stata opera di San Francesco d’Assisi quando, nel 1223, tornando dalla Terra Santa ha voluto inscenare la natività nel borgo di Greccio, presso Rieti, in una grotta nel vicino bosco che tanto gli ricordava Betlemme, per raccontare la storia della nascita di Gesù alla gente che non sapeva leggere. Un presepe vivente che ancora oggi coinvolge nella realizzazione molti paesi, dove i figuranti sono gli abitanti, l’ambientazione la più vicina a quella dell’epoca di Gesù e poi botteghe che mostrano dal vivo antichi mestieri. La tradizione del presepe ha poi continuato nei secoli diventando espressione di tutto il mondo cristiano, con pregevoli fatture che mettono in evidenza la grande maestria dei laboratori e dei periodi storici.

La mostra dell’Ambrosiana intende offrire ai milanesi e ai turisti la tradizione dei presepi che incantano grandi e piccini con le loro ricche e colorate composizioni, senza trascurare il lavoro artistico e il messaggio culturale, che non sfuggono all’occhio attento di collezionisti e ricercatori. Questo ha dato origine a importanti raccolte di stili e tipologie differenti, a seconda del periodo storico di appartenenza. Inoltre, la presenza dei presepi di carta contribuisce maggiormente a riscoprire il fascino di questa tecnica nella tradizione cattolica di tutta Europa a partire dalla prima metà del XVIII secolo.

Il percorso inizia con il gruppo della “Sacra Famiglia”, antiche figure napoletane e due Mori con cavallo che si rifanno ai personaggi del corteo dell’Adorazione dei Magi di Tiziano. I tre Re Magi, regali nei loro vestiti in seta, passamaneria e ricami di pregevole fattura, sono ancora più interessanti nei volti modellati in terracotta dove sono visibili anche le rughe, barba e capelli, gli occhi molto espressivi sono realizzati in pasta di vetro.

I presepi “a teatrino” appartenenti al periodo fine Ottocento e primo Novecento e donati al Museo di Dalmine da un privato collezionista, sono invece realizzati in carta; le figure, parte integrante della scena, sono costruite utilizzando scheletri rigidi sui quali si mettono in forma fogli abilmente ritagliati. Di rilievo la riproduzione del Presepe realizzato nel 1868 dall’artista Giuseppe Carsana per il Santuario della Madonna Addolorata di Rho e la trasposizione a stampa del “presepe del Gernetto”, dipinto da Francesco Landonio, che rappresenta uno dei modelli della produzione a stampa milanese dell’Ottocento.

Non può mancare il tipico presepe napoletano in sughero e girevole; lo possiamo ammirare nella sala della Medusa, sullo scoglio è posizionata la tradizionale scena della Sacra Famiglia e l’Adorazione dei Magi, completata da scene di vita quotidiana, con molti personaggi tra i quali Benino, il pastore, tipica figura dei presepi napoletani, addormentato nel vecchio mondo per poi svegliarsi nella nuova cristianità.

Troviamo anche il presepe lombardo realizzato in gesso, materiale molto fragile, ma ben conservato; la fattura è del Novecento su calchi in legno dell’Ottocento, ricco di personaggi ben curati fin negli atteggiamenti, vestiti con la tradizionale tunica della tradizione lombarda dei presepi. Le figure in gesso hanno vita dal 1700 al 1940, quando vengono sostituite da quelle in plastica, senz’altro più resistenti e anche meno costose.

La mostra si conclude con tre presepi, due africani realizzati uno in legno di palissandro intagliato, l’altro in metallo con delle bellissime figure di musicisti seduti che suonano, un presepe birmano in legno dipinto e dorato, unico nel suo genere, che nel messaggio racchiude l’Occidente e nello stile l’Oriente.

Nella sala Federiciana, circondati dai disegni del Codice Atlantico di Leonardo, sabato 17 dicembre, su prenotazione, si può ascoltare musica di Mozart e Beethoven, un concerto che vede l’esibizione, di Matteo Fedeli alla viola, di Magdalena Valcheva al violino e di Cristiano Frisenda al violoncello. Segue la visita guidata alla mostra dei presepi e alle Natività presenti nella collezione permanente. Chi lo desidera può continuare per le sale ad ammirare il cartone preparatorio per la Scuola di Atene di Raffaello, la Canestra di frutta di Caravaggio, il Musico e il Codice Atlantico di Leonardo, i preziosi dipinti fiamminghi del Rinascimento lombardo e veneto, i dipinti di Tiziano nella Pinacoteca, Botticelli, San Carlo di Giovanni Ambrogio Figino, la madre di Mosè Bianchi, oltre a celebri ritratti.

L’Ambrosiana pone attenzione anche alle famiglie con bambini, organizzando visite guidate con temi che incuriosiscono e arricchiscono, come ad esempio il ritratto in tutte le sue espressioni, tutto compreso nel biglietto di ingresso, la domenica, ogni due settimane, a cura di AdArtem partner per la didattica. Domenica 18 dicembre, lunedì 26, domenica 8 gennaio 2023, sempre alle ore 11, uno speciale Natale ed Epifania, un tour per i bambini, con un racconto particolare su Gesù bambino e i personaggi del presepe.

Aperta fino al 31 gennaio 2023 anche la mostra “Gioielli di Giulio Manfredi celebrano Raffaello. Scuola di Luce”, nella Sala del Cartone di Raffaello, curata da Alberto Rocca e Arnaldo Colasanti, ventun disegni per ventun gioielli, corrispondenti a ventuno personaggi del Cartone di Raffaello.

Una vera e propria installazione che dialoga con il luogo e l’opera del maestro del Rinascimento italiano.

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