La Lourdes toscana dell'antichità: San Casciano dei Bagni

Dopo l'eccezionale ritrovamento di 24 statue bronzee risalenti a circa 2300 anni fa, emerse dalla vasca di un piccolo villaggio della Toscana orientale, viene da chiedersi cosa succederà a San Casciano dei Bagni, paesino di nemmeno duemila anime a pochi chilometri da Radicofani (Siena) di cui, finora, pochi avevano sentito parlare

La Lourdes toscana dell'antichità: San Casciano dei Bagni


Non capita spesso di leggere notizie talmente positive da farti sobbalzare sulla sedia, specialmente nei nostri tempi così complicati. Eppure sfido chiunque si sia trovato davanti l'immagine di una delle 24 straordinarie statue bronzee emerse dalla vasca di un piccolo villaggio della Toscana orientale ad ammettere di non aver versato almeno una lacrimuccia. Non c'entra niente l'orgoglio di noi italiani per i capolavori dei nostri antenati; quelle statue così perfettamente conservate, tanto dettagliate da sembrare fatte oggi, sono oggettivamente splendide. Se molti hanno condiviso quelle immagini sui social, condendole magari con qualche commento estasiato, la notizia mi ha fatto pensare al villaggio dove sono state appena trovate. Ora che praticamente tutti sanno di questo straordinario ritrovamento, cosa succederà a San Casciano dei Bagni, paesino di nemmeno duemila anime a pochi chilometri da Radicofani di cui, finora, pochi avevano sentito parlare?

Se l'esperienza ci fa temere che la grande risonanza lo trasformerà nell'ennesima trappola per turisti, fatta tutta da negozi di souvenir made in China e ristoranti a menù fisso, non è detto che le cose finiscano davvero così. Un futuro diverso, più intrigante e positivo è possibile: basta guardare indietro, a cosa rese questo posto così speciale.

Quella che molti chiamano già la Lourdes dell'antichità era un luogo quasi unico, uno strano incrocio tra un tempio religioso, una spa di lusso e un ospedale all'avanguardia. Ad attrarre pellegrini da tutta Italia le acque termali che sgorgano ogni giorno dell'anno da 38 a 42 gradi centigradi, le cui proprietà curative erano ritenute miracolose. La cornucopia di statue, monete ed ex voto nel fango argilloso sul fondo del Bagno Grande si spiega col fatto che queste sorgenti erano dedicate ad Igea, dea della salute. Si veniva per chiedere un miracolo per sé o per i propri cari, rivolgendosi ad artigiani locali per comprare oggetti preziosi da offrire alle divinità. ASCOLTA LA STORIA

Se nei nostri tempi fin troppo laici, il lato religioso o gli oracoli che non mancavano mai nei santuari antichi è abbastanza improponibile, il resto della ricetta che rese questo posto così speciale è tuttora valida. Magari non avremo a disposizione medici specializzati come succedeva allora, ma unire la cura del corpo alla conservazione dei beni artistici potrebbe essere un modo innovativo per evitare che San Casciano diventi preda del turismo di massa.

Tenetelo in considerazione la prossima volta che pensate ad una visita in Toscana o ad una gita fuori porta. Chissà quanto tempo avrete per godervi l'atmosfera unica di questo angolo di Toscana davvero particolare.

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