
A un anno dalla sua inaugurazione, la mostra “VEryNICE. La Bellezza nel Nome” dell’artista italiano e naming specialist Sangy continua a stupire e a farsi ammirare, trasformando il Canal Grande in una galleria urbana tra le più prolifiche al mondo.
Al centro dell’installazione campeggia un gigantesco striscione firmato da Sangy, affisso sul balcone di Ca’ Sagredo, monumentale palazzo veneziano oggi tutelato come Monumento Nazionale. La posizione, strategica e altamente visibile, conferisce a VEryNICE una portata impressionante: esposta in uno dei luoghi con maggior flusso turistico al mondo, l’opera gode di una visibilità costante e diffusa.
Numeri da record
Secondo i dati ufficiali della Regione Veneto, nel 2024 Venezia ha accolto circa 25 milioni di visitatori (tra permanenti e visitatori giornalieri). Tale enorme affluenza rende plausibile l’ipotesi che, nell’arco di un anno di esposizione, oltre 20 milioni di persone abbiano avuto modo di osservare almeno una volta lo striscione VEryNICE lungo il Canal Grande. E a questa platea si sommano le migliaia di visualizzazioni digitali: foto, reel e post condivisi sui social amplificano ulteriormente la presenza dell’opera nello spazio urbano e nel tempo.
Un’idea che nasce dal nome
"Amo Venezia — dichiara Sangy — e questo è il mio tributo alla sua bellezza. Due sole lettere in più nel suo nome racchiudono ed evocano, senza bisogno di immagini, tutto quello che nei secoli è stato raccontato da migliaia di pittori, fotografi, poeti, registi, scrittori … ma che è già custodito nel suo Nome. Le immagini le mette la Mente."
Questa filosofia, che l’artista chiama AdvArt, propone un’arte concettuale che fa del linguaggio, del nome e del significato stesso l’immagine: un’installazione che non mostra, ma evoca, invita a riflettere.
Lorenza Lain, direttrice di Ca’ Sagredo e consigliera della Fondazione Musei Civici di Venezia, commenta: "VEryNICE non è solo un titolo accattivante: è un nome che già racchiude un messaggio, un elogio sintetico e internazionale. Firmare questa installazione significa trasformare il nome in opera, che vive e si amplifica grazie allo sguardo di chi passa".
Un dialogo con il tempo dentro Ca’ Sagredo
All’interno del palazzo, Sangy ha realizzato un ciclo di cinque opere “collegate”, che approfondiscono il rapporto tra Venezia e il tempo. Queste versioni dialogano con gli affreschi dei maestri veneziani come Pietro Longhi e Tiepolo, stabilendo un ponte tra passato e contemporaneità, tra decorazione storica e linguaggio contemporaneo.
"Il mio obiettivo — conclude Sangy — è portare l’arte a una fruizione realmente popolare. Non promuovere prodotti con la pubblicità, ma emozionare e far riflettere. Così, un semplice “striscione” diventa un’opera che diffonde un messaggio potente."
L’installazione VEryNICE rimarrà visibile fino a fine ottobre 2025, sia sul balcone di Ca’ Sagredo che all’interno del palazzo, ad ingresso libero. Un’occasione unica per i visitatori di vivere un’esperienza artistica originale e immersiva, in uno dei luoghi più iconici di Venezia.
Chi è Sangy: l’artista dei nomi tra musica, arte e comunicazione
Sangy è un artista poliedrico e visionario, attivo da oltre quarant’anni tra musica, arti visive e comunicazione. Figlio d’arte, inizia giovanissimo la carriera musicale: nel 1979 è già primo chitarrista in tour con Gianna Nannini, e firma l’album “Steps”, oggi considerato un cult. È anche il più giovane compositore italiano di musiche per il cinema e autore di sigle per la RAI, tra cui quella per le Olimpiadi di Los Angeles.
Negli anni ’80 raggiunge il successo internazionale con il brano “Love Is Gonna Be on Your Side”, diventato un inno della dance mondiale e colonna sonora dei club newyorkesi, dove entra in contatto con la scena Pop Art di Warhol e Keith Haring. Negli anni ’90 si dedica alla regia di videoclip, documentari e spot pubblicitari, lavorando con artisti del calibro di Rudolf Nureyev e Plácido Domingo, ricevendo importanti riconoscimenti internazionali.
Gli anni 2000
Dal 2000 estende il suo lavoro alla comunicazione strategica e al naming, collaborando con brand e fotografi come Bob Krieger. Da questa esperienza nasce il suo personale linguaggio artistico: advArt, una nuova corrente che sovverte il paradigma della Pop Art, portando l’arte dentro la pubblicità e non il contrario.
Oggi Sangy è considerato uno dei massimi esperti internazionali di Scienza dei Nomi.
Tiene corsi accademici, tra cui quelli all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ed è autore del saggio “Nomina e Domina”, testo di riferimento sul potere strategico del nome anche in ambito digitale. La sua arte si fonda su un principio rivoluzionario: il titolo è l’opera stessa.