«Sgarbi insostituibile», recita uno striscione appeso sulle transenne di fronte a Palazzo Marino, dove gli artisti milanesi si sono riuniti ieri pomeriggio in segno di protesta per lallontanamento dellassessore Vittorio Sgarbi.
Il tam tam tra artisti e intellettuali è iniziato solo qualche giorno fa, ma sono in molti di loro a partecipare alla manifestazione, «SS Salva Sgarbi», promossa dalla Galleria Indipendente Famiglia Margini, e sostenuta dallAssociazione XPO, Puzzle 4 Peace, Anima Nera, Eveline, gli artisti di strada di Art Kitchen e Fondazione Xante Battaglia, e a trasformare parte di piazza della Scala in una esposizione all'aria aperta, tra installazioni, visi muti e accecati, puzzle giganti sul selciato, volantini con la scritta «Jesus love Vittorio» e scritte, ad alludere, negli intenti degli organizzatori della manifestazione artistica, ad una comunicazione interrotta. Qualcuno indossa anche una maglietta «Vittorio Sgarbi ti rivogliamo a Milano». È la metropoli delle tre del pomeriggio di una giornata incerta tra sole e pioggia. Molta gente è ancora in ufficio, ma gli artisti aspetteranno i milanesi ancora per qualche ora. I passanti si fermano, osservano incuriositi; qualcuno firma, altri si offrono volontari, qualcuno tira dritto.
«Siamo qui per dire che non siamo daccordo con quello che è accaduto: vogliamo mobilitare lopinione pubblica, anche attraverso una raccolta di firme simbolica, che pubblicheremo on line e che faremo pervenire al sindaco Letizia Moratti. Ma vogliamo anche ringraziarlo. Sgarbi ha fatto davvero molto per i giovani artisti, senza chiedere nulla in cambio. Ha lavorato insieme ai suoi collaboratori senza risparmiarsi, senza orari, giorno e notte». Ha spiegato una delle organizzatrici, Grace Zanotto.
«Il nome di Vittorio Sgarbi è un certificato per larte», ha commentato lartista Angelo Cruciani. «I suoi toni possono essere discutibili, ma larte è anche personalità e irrequietezza, e non cè un personaggio più irrequieto di lui in questo momento. Si è dato davvero da fare per Milano, facendola risplendere di una luce internazionale». Non è mancata però qualche contrasto. La scintilla che ha acceso la discordia è stata innescata da un'opera di Xante Battaglia (che già in una precedente occasione aveva destato aspre polemiche), e che lartista ha portato con sé alla manifestazione, insieme ad un travestito scultura vivente con tanto di firma dellautore sulle calze autoreggenti, con lintenzione di fare «un dono trasgressivo» a Sgarbi. È intervenuta Paola Florido, una delle organizzatrici, che non volendo inasprire la situazione tra Sgarbi e il sindaco, ed accendere ulteriori contrasti, ha chiesto lintervento della polizia, che ha sequestrato il quadro in questione.
«Comunque vada, è innegabile che Vittorio Sgarbi è stato uno degli assessori alla Cultura più efficaci e provocatori che Milano ha avuto negli anni», commenta lo scrittore e giornalista Andrea G.Pinketts, che ha anche sottolineato lapertura dellex assessore nel rivolgere la stessa attenzione alle espressioni artistiche classiche come a quelle più contemporanee.
«Questo è il nostro modo di chiedere a Sgarbi di continuare a lottare», conclude Grace Zanotto. Unattitudine che, cè da scommetterci, proprio non gli manca.
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