Ascesa e caduta dell’ «imperatrice»

Nata nel 1914, ex attrice di scarso successo, Jiang Qing (nella foto) divenne la quarta moglie del presidente Mao. Membro del partito comunista cinese fin dal 1933, l’ambiziosa Jiang nel 1966 fu uno degli esponenti della Banda dei Quattro e direttrice deputata della Rivoluzione Culturale proletaria. In tale veste scatenò le Guardie Rosse contro alti esponenti del partito comunista cinese quali Liu Shaoqi e Deng Xiaoping. Suo alleato fu Lin Biao, ministro della Difesa e controllore dell’esercito. Dopo la misteriosa scomparsa di Lin Biao, morto in un incidente aereo sospetto nel 1971, e ancor più dopo la morte di Mao, Jiang Qing cadde in disgrazia. Arrestata nel 1976, fu condannata a morte nel 1981, pena poi commutata nel carcere a vita. Rilasciata per gravi motivi di salute nel 1991, si suicidò appena dieci giorni dopo la scarcerazione.

Ancora oggi la vedova di Mao gode di pessima stampa in Cina. Oltre che «imperatrice rossa», è stata soprannominata «Il Demone dalle bianche ossa», un personaggio della mitologia cinese che continuamente cambia forma e sesso per attrarre le sue vittime e distruggerle.

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