Bagdad - Anche quest'anno oltre due
milioni di fedeli sciiti hanno osservato l'Ashura, il rito che commemora (nella foto una rappresentazione popolare) il martirio di Hussein,
terzo imam dello sciismo, ucciso nel 680 dalla dinastia sunnita degli Omayyadi.
Ogni sciita vede in questa particolare ricorrenza il segno del «tradimento» degli abitanti di
Karbala (oggi in Iraq) all'Imam Hussein. La battaglia di Kerbala e il martirio di Hussein e di
tutta la sua famiglia segnano l'inizio dello sciismo, il culto che si contrappone all'islam
sunnita. Questa la storia secondo la tradizione: Hussein era acclamato a gran voce per la
sua ribellione al Califfato di Damasco, considerato colpevole di avere organizzato il
complotto per assassinare suo padre Alì (primo imam dello sciismo, genero del profeta
Maometto ed emiro dei credenti).
Il figlio di Alì parte dunque a capo di mille seguaci per proclamare il proprio califfato nella
città irachena. Ma quando da Damasco giunge la notizia che sta arrivando il comandante
Yazid a capo di una imponente armata di cavaliere per reprimere la rivolta di Hussein nel
sangue, gli abitanti di Karbala si rintanano in casa e non escono in soccorso del
giovanissimo Imam ribelle, lasciandolo al suo tragico destino. Ad oggi nessuno sciita chiama
suo figlio Yazid.
L'Ashura si commemora dunque per espiare la colpa di aver tradito l'imam. Ecco perché i
fedeli si flagellano con lame, catene e spade che caratterizzano il rito. Ed ecco come si
svolge questa particolare ricorrenza, vietata per 35 anni dal regime di Saddam Hussein.
Processione a Kerbala Ancora oggi, centinaia di migliaia di sciiti partano da ogni parte
dell'Iraq per raggiungere Karbala, a piedi.
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