Asi, fiducia a Loi per la quarta volta Ecco il calendario degli eventi 2011

New YorkVolete comprare un’automobile a New York? Basta percorrere l’11ª Avenue, la più orientale delle grandi arterie che solcano Manhattan da Nord a Sud, lungo la quale si affacciano le concessionarie di tutte le marche, dalla Fiat, che sta dando gli ultimi ritocchi alla sua nuova dealership dedicata alla 500, alla Mercedes-Benz che inaugura in questi giorni una colossale struttura sulla 54ª strada. Ma basta scendere 20 blocchi più a Sud, al Jacob Javits Center, per avere una panoramica globale del mercato dell’auto, quello di oggi e quello che verrà, visitando, fino al 1° maggio, gli stand del New York Auto Show.
Se la rassegna Usa soffre della concomitanza con il colossale Salone di Shanghai e della straordinaria attenzione che i costruttori dedicano al mercato cinese, certo non lo dimostra, perché la vivacità e l’entusiasmo si percepiscono in ogni angolo dei padiglioni.
La ripresa, da questa parte dell’Atlantico, è partita con decisione e passerà sempre di più attraverso le auto small e medium. «Entro il 2020 il segmento delle small premium è destinato a crescere del 40% a livello mondiale - spiega Joachim Schmidt, vicepresident con la responsabilità di vendite e marketing di Mecedes-Benz Cars - e noi siamo pronti a essere protagonisti di questa crescita con quattro nuovi modelli». Uno è anticipato dal Concept A-Class, un flessuoso coupé lungo 4,29 metri, interni di ispirazione aeronautica, che in versione definitiva arriverà nel 2012, preceduto dalla nuova Classe B, che conserverà l’architettura da minivan e potrebbe però avere una nuova denominazione perché la casa di Stoccarda, mirando a un pubblico più giovane, ha in programma una rivoluzione nella storica terminologia usata per classificare i propri modelli. Le piccole con la stella verranno per la prima volta commercializzate anche in America e qui, sul fronte del «fashion&glamour», si confronteranno con la Fiat 500 della quale Laura Soave, bella e brava responsabile del brand italiano in Usa, ha svelato la versione cabrio, l’unica vettura di questa categoria a essere proposta sul mercato nordamericano a meno di 20mila dollari. Secondo la manager la piccola di Torino, costruita in Messico, ha le carte in regola per piacere a tutti come confermano le prime vendite dalle quali non emerge un cliente-tipo.
Chrysler, Dodge e Jeep, gli altri brand del gruppo italo-americano, curano invece i muscoli con versioni ad alte prestazioni come la Chrysler 300 SRT8 da 465 cv, la Jeep Grand Cherokee, sempre SRT8 (420 cv) e la Dodge Charger in allestimento Mopar che porta a 385 cv la potenza massima della «pony car» di Auburn Hills, storica rivale di Ford Mustang (al Salone debuttano le versioni Shelby Gts con potenze da 475 va 625 cv) e della Camaro di Chevrolet che a New York dedica tutte le sue attenzioni alla nuova Malibu, popolare midsize di grandi ambizioni. Autentica star è il Volkswagen New Beetle, secondo remake dell’auto del popolo dalle linee coraggiose, molto più riuscito del primo, intrigante e affascinante fin dal primo sguardo.

Tra gli asiatici si fanno notare i coreani con Kia Rio e Hyundai Accent, auto ideali per compensare il prezzo della benzina sempre più vicino ai 4 dollari il gallone, mentre Lexus lascia intravedere nel concept LF-Gh le forme della futura berlina ammiraglia del brand. Un’ultima notizia dal Giappone, diffusa a New York, è che il salone di Tokyo, a dicembre, si farà e sarà un evento decisivo nella ricostruzione del Paese.

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