Asili, eventi e super sempre aperti. Così la Stazione diventa più sicura

I progetti delle studentesse della Domus Academy per una città a misura di donne

Asili, eventi e super sempre aperti. Così la Stazione diventa più sicura
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Milano chiede sicurezza. Ma «come» rendere concretamente questa città più sicura? La domanda è stata posta ai giovani studenti del Master in Urban Vision e Architectural Design della Domus Academy e hanno visto la collaborazione del Comune di Milano, nella figura di Matteo Motti, Policy Advisor per la rigenerazione urbana, e la guida di Azzurra Muzzonigro, docente project leader di Domus Academy e tra le fondatrici dell'associazione di promozione sociale Sex & The Citye.

I tre progetti selezionati sono stati presentati durante la Milano Arch Week, in programma fino a oggi. Li vedete qui a fianco. Si sono concentrati sulla Stazione Centrale e dintorni, luogo simbolo di vulnerabilità cittadina. Le «mani» dei progetti scelti sono quelle di tre studentesse e il fatto che siano donne non è causale. Le designer infatti hanno prima analizzato la situazione attuale, il grado di sicurezza percepita da gruppi di minoranze come donne, comunità Lgbtq+ e persone con disabilità. Basandosi anche su studi come il recente «Step up Walkability for Women in Milan» della stessa Sex And The City che hanno evidenziano come le donne vivano il tessuto cittadino in modo diverso rispetto agli uomini. Ovviamente. Tra i timori più comuni emersi dallo studio c'è la percezione del rischio legato al muoversi da sole di notte: solo l'8,2% degli uomini dice di sentirsi insicuro di notte, contro il 57% delle donne. Questo evidenziato soprattutto nei pressi o all'interno di una stazione dei treni. Ecco perchè è lì che è concentrata l'attenzione perché è lì che si concentrano i tre fattori significativi per migliorare la sicurezza in città: la presenza di attività commerciali come ristoranti e supermercati aperti anche di notte, il buon livello d'illuminazione pubblica, e una frequenza affidabile dei trasporti pubblici.

«I progetti sviluppati dalle studentesse del workshop Caring City raccontano della necessità di immaginare, attraverso politiche di varia natura, la possibilità di una città capace di ospitare un presidio spontaneo eterogeneo, nei vari momenti della giornata, affinché il tema della sicurezza venga affrontato da un punto di vista più esteso: la possibilità di una città della cura reciproca», spiega Azzurra Muzzonigro. «Twentyfourseven», «Every Week Life», «5-15-60 Minutes City» immaginano in modo diverso una città capace di ospitare un presidio spontaneo di persone diverse nei vari momenti della giornata, affinché il tema della sicurezza venga affrontato da una prospettiva più ampia: è cioè attraverso «la cura reciproca». In «5-15-60 Minutes City» le studentesse trasformano piazza IV novembre in una sorta di santuario urbano dove spazi e attività sono pensati per chi è solo di passaggio per 5 minuti, per chi prevede una sosta breve di un quarto d'ora o per coloro che vogliono viversi la zona per 60 minuti o più.

L'obiettivo di «Every Week Life» (concentrato su Piazza Duca d'Aosta) è quello di garantire la sicurezza non attraverso telecamere e presidi delle forze dell'ordine, ma con eventi per ricreare in piazza spazi in cui le persone vivono ogni giorno, trasformandola in una sorta di «casa fuori casa». «Twentyfourseven» riempie via Ferrante Aporti e i suoi magazzini abbandonati con supermercati e asili nido per rivitalizzare la strada 24 ore su 24.

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