La Asl3 vuole spendere 17 milioni per fare un palazzo di nuovi uffici

La Asl3 vuole spendere 17 milioni per fare un palazzo di nuovi uffici

Diciassette milioni di euro per la nuova sede della direzione della Asl3 in via Degola, a Sampierdarena: è la cifra che l’azienda sanitaria genovese ha intenzione di spendere per l’acquisto e la messa in opera di un immobile che dovrà diventare sede direzionale. Le premesse per questa decisione, che sicuramente avrà ulteriori costi operativi da conteggiare in bilancio una volta applicata (vedi traslochi di personale ed apparecchiature, per esempio), va cercata nell’incorporazione nella Asl3 del personale dell’ex Azienda sanitaria Villa Scassi, di Sampierdarena. Come si legge in una deliberazione del Provveditorato della Asl genovese datata fine dicembre 2009 «la direzione aziendale della Asl3 risulta eccessivamente parcellizzata essendo gli uffici amministrativi dislocati nelle tre strutture di Genova Quarto, via Bertani e a far data luglio 2008, Villa Scassi. In conseguenza l’azienda ha ritenuto necessario ipotizzare un percorso di razionalizzazione e riorganizzazione strategica e logistica della direzione aziendale, anche al fine di unificare le strutture interessate in un’unico complesso immobiliare». Dopo l’analisi di mercato e l’istituzione di una commissione per la valutazione delle offerte si è proceduto alla selezione dell’edificio di via Degola su cui è caduto l’interesse della Asl3. «E poi non ci vengano a dire che la Asl non è sprecona», tuona Matteo Rosso (Pdl), vicepresidente della commissione regionale sanità che dopo aver studiato la delibera ha deciso di dare l’affondo per denunciare quello che lui ritiene essere una cattiva gestione delle limitate risorse a disposizione per il funzionamento della sanità. «I milioni per la nuova sede dell’Asl di via Degola, la rivoluzione negli ambulatori con relativo spostamento delle strutture di via Assarotti e via Archimede al Pammatone, con conseguente spesa di altri milioni di euro, sono decisioni sulle quali si impegna la Asl3 me di risolvere i disservizi per i pazienti non se ne parla», dice Rosso che continua: «la nostra è una sanità che si occupa solo delle costruzioni ma mai dei pazienti. La direzione della Asl3 si dimostra sprecona, visto che non si preoccupa di garantire servizi di sanità, efficienti e efficaci, tempestivi e soddisfacenti per i cittadini».
Secondo Rosso, la delibera di fine anno, firmata l’antivigilia di Natale, è solo il segnale che «non è assolutamente vero che la Regione ha risparmiato in questi anni, bensì ha semplicemente venduto il vendibile per poter sperperare i soldi dei liguri». Il Giornale ieri ha tentato di mettersi in contatto con la direzione generale della Asl3 genovese per consentire all’azienda di spiegare meglio le ragioni di un simile investimento, ma non ha avuto risposta.
Intanto Rosso non ha dubbi e dice che «sarebbe stato meglio utilizzare le risorse a disposizione per compare macchinari, incentivare il personale e intervenire sulle strutture a disposizione prevedendo nel caso operazioni di ristrutturazioni».


I dubbi di Rosso sono confluiti in un’interrogazione in Regione: «chiedo - dice il vicepresidente della commissione sanità - alla giunta di non avallare questa decisione della ASl3 che a mio parere è fuori luogo e inopportuna, visto che porta con sé solo altri disagi e costi aggiuntivi del tutto superflui».

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