Cronache

ASPETTANDO

Tutte le strade rimaste a Carraro se Vigotti darà ragione al Genoa

(...) da attendere le mosse successive, fino allo scacco matto per Franco Carraro o per i rossoblù. In realtà c’è anche l’ipotesi che il giudice scelga la strada di rimettere tutto alla Cassazione, sollevando il conflitto di giurisdizione. Ma l’ipotesi sembra allontanarsi con il passare delle ore. Vigotti si sta prendendo tutto il tempo necessario, probabilmente per entrare nel merito, rivendicando quella giurisdizione che non aveva mai messo in dubbio fin dalla sospensiva del 9 agosto. La sua sentenza sarà comunque molto ponderata, contrariamente a quella con cui il Tar del Lazio aveva dato ragione alla Lega di serie C, convocando l’udienza alle 8.30 e consentendo all’agenzia Ansa di uscire poco più di un’ora e mezzo dopo con la decisione favorevole alla Figc.
Detto che la sentenza sfavorevole al Genoa chiuderebbe la partita, vanno analizzati i possibili scenari contrari. E qui la palla passerebbe nei piedi della Federcalcio. Che potrebbe continuare a ignorare le sentenze del tribunale di Genova, come già avvenuto martedì sera con la compilazione dei calendari. Potrebbe cioè giustificarsi dicendo di adeguarsi alla sentenza del Tar del Lazio. Che però nell’ordinamento giuridico, non è di grado né superiore né inferiore a quella del giudice di Genova. Non può insomma sovrastare la decisione di Vigotti. E d’altra parte non lo fa, limitandosi a sollecitare la stesura dei calendari. Se comunque la Figc non si adeguasse alla sentenza, il Genoa potrebbe chiederne l’esecuzione coercitiva, cioè con la forza. «Qualcuno farà rispettare la legge», ha detto ieri l’avvocato del Genoa Lorenzo Crippa, mentre Alfredo Biondi si è detto «indignato perché è già stata violata un’ordinanza del giudice ancora valida». La conclusione, forse più suggestiva che concreta, sarebbe il colpo di teatro con i carabinieri nella sede di via Allegri.
Altra strada per la Figc: non rifare i calendari e contrastare la sentenza. Che essendo di primo grado è tutt’altro che definitiva. E quindi può essere anche sospesa attraverso un’ordinanza del giudice di secondo grado, chiamato a decidere sul ricorso della Federcalcio. Nell’attesa, con la sentenza-Vigotti sospesa, il campionato partirebbe senza violare la legge, ma con il pesante rischio che un eventuale giudizio negativo di merito, a stagione inoltrata, provocherebbe un terremoto, con il campionato bloccato e da rifare. Un rischio che forse neppure Carraro se la sentirebbe di correre, pur potendo contare (senza però certezze assolute) sui tempi lunghi della giustizia italiana, specie in campo civile. La procedura d’urgenza attivata in base all’ormai famoso «articolo 700», sarebbe infatti ormai decaduta con la sentenza di primo grado. La stessa Figc potrebbe invece scegliere di sollevare il conflitto di giurisdizione, ma questa volta i tempi andrebbero oltre il tempo massimo del 28 agosto.
Fin qui strade possibili, con rischi diversi, per la Figc. Che proprio per evitare guai davvero irreparabili, potrebbe scegliere di accettare l’ordinanza del giudice Vigotti. Il Genoa accolto in A, dunque, magari dopo aver dato all’Italia pallonara la dimostrazione di aver fatto tutto il possibile per imporre l’autonomia e le leggi dello sport. I calendari andrebbero in teoria rifatti comunque. Due anche qui le soluzioni: una serie A a venti squadre, con il Genoa al posto dell’Ascoli. Ma i rischi di una causa, stavolta da parte dei bianconeri ormai «promessi promossi», sarebbe altissima. Resterebbe l’opportunità di allargare la A a 21 squadre, con una formazione che riposa ogni turno, oppure a 22, con il ripescaggio del Bologna in A e del Napoli in B. Tutti contenti, fine dei contenziosi. Uniche controindicazioni, le annunciate dimissioni dei presidenti del Palermo Maurizio Zamparini e della stessa Figc Franco Carraro, e le difficoltà a trovare altre 4 date libere in un calendario già strapieno, per disputare le partite in più. Le prime potrebbero rientrare come avvenuto già molte altre volte in passato, le seconde sarebbero un problema più concreto. Ma da mettere sul piatto di una bilancia che offre dall’altra parte rischi più elevati.

Queste le soluzioni finora ipotizzabili, ma per un caso che deve fare giurisprudenza bisogna contemplare anche sorprese ad oggi ritenute assurde.

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