Assalti a vuoto, Silvio premiato dai sondaggi

RomaIl calo c’è, ma quasi non si vede. Non crolla, infatti, la popolarità di Silvio Berlusconi. Nonostante una dura campagna mediatica incentrata sulla sua vita privata e i due mesi di «calunnie», come il diretto interessato suole inquadrare l’attacco «eversivo» capitanato da Repubblica. E nonostante lo spettro dei soliti poteri forti, pronti a disarcionarlo. È quanto emerge, prendendo spunto dai numeri complessivi, dall’ultimo sondaggio realizzato dall’Ispo, pubblicato ieri dal Corriere della Sera, secondo cui il 49,1% degli intervistati esprime un giudizio positivo sull’operato del Cavaliere. Con una flessione di circa due punti rispetto al dato medio (51%) registrato tra gennaio e maggio scorsi.
«Malgrado tutto», spiega però l’autore della rilevazione, Renato Mannheimer, «Berlusconi continua a godere della fiducia di grosso modo metà degli italiani». E se da un lato «il suo consenso non appare forse ampio come, nelle sue dichiarazioni, lui stesso tende ad accreditare», dall’altro «resta il fatto che il Cavaliere è certamente ancora assai popolare». Giovedì scorso, tanto per essere precisi, in visita all’Aquila, il presidente del Consiglio aveva rimarcato di avere, «nonostante quello che si dice», un «record di gradimento in Occidente, pari al 61%». Si riferiva in quel caso all’indice di fiducia registrato da Euromedia research - l’istituto diretto da Alessandra Ghisleri, a cui si affida da anni per testare gli umori dei cittadini - che in passato si era attestato fino alla soglia del 75%.
Ma tornando al sondaggio Ispo, «quel che è più significativo, - aggiunge Mannheimer - è che la popolarità è variata in quest’ultimo periodo in misura assai inferiore a quanto molti osservatori si aspettavano». Da gennaio a maggio, in definitiva, «la percentuale di chi ha espresso un giudizio positivo sull’operato del presidente del Consiglio è oscillata da un minimo del 46% ad un massimo del 54%, attestandosi mediamente su di un valore del 51%. Oggi il gradimento è pari al 49%, con un decremento di solo il 2% sulla media dell’ultimo periodo».
Al di là di percentuali, campioni e metodi di rilevazione, è sul fronte esteri che il premier sta concentrando in questi giorni la propria azione politica. Una scelta per alcuni versi inevitabile, alla luce del G8 che si terrà dall’8 al 10 luglio nel capoluogo abruzzese. E così, dopo aver partecipato, sabato, al vertice Nato-Russia tenutosi a Corfù, oggi il Cavaliere sarà a Napoli. Dove a bordo della nave MSC Fantasia, ormeggiata al Molo Angioino, nel pomeriggio incontrerà i giornalisti per illustrare il programma del summit aquilano.
Dopodomani, invece, Berlusconi volerà a Sirte, in Libia, per partecipare al tredicesimo vertice dell’Unione africana.

Il premier ha deciso quindi di accettare, nella sua veste di presidente di turno del G8, l’invito formulatogli da Muammar Gheddafi nel corso della sua recente visita a Roma. L’incontro servirà per presentare le linee guida del summit tra gli otto Grandi e gli interventi specifici che si vogliono definire e realizzare per l’Africa.

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