Assalto al blindato: gli sceriffi sparano, morto un bandito

RomaUn inferno di proiettili, un rapinatore steso per terra senza vita, un vigilante ferito alla testa. Poi la fuga dei complici tra i passanti terrorizzati. Sparatoria col morto, ieri mattina poco dopo le 9, davanti all’ufficio postale di via Vaiano nel giorno di pagamento delle pensioni. Siamo alla Magliana, popoloso quartiere romano, dove la sicurezza è diventata un optional. L’assalto al portavalori si conclude tragicamente per la reazione delle guardie giurate della Securpol di scorta al blindato. A. P., 52 anni, viene freddato; un altro, M. C., viene colpito ma riesce a fuggire. Poi in serata si presenta al pronto soccorso di Albano per essere medicato alla coscia. È accompagnato dal suo avvocato. Restano altri due complici in fuga. Quanto al vigilante, colpito in faccia col calcio di una pistola, se la cava con tanta paura e 10 giorni di prognosi. E ora il presidente del Savip, il sindacato dei vigilantes, chiede che gli sia riconosciuta un’onorificenza da parte dello Stato per la prontezza e il sangue freddo dimostrato. Vedremo.
La drammatica sequenza della rapina viene seguita in diretta audio dagli addetti alla centrale operativa della Securpol che immediatamente girano l’allarme alla polizia. Nel giro di pochi minuti la zona viene circondata. Scattano le ricerche dei tre fuggitivi, mentre il personale paramedico presta i primi soccorsi alla guardia giurata.
«Stamattina - secondo la ricostruzione di uno dei testimoni - intorno alle 9 è arrivato da piazza Certaldo in via Vaiano davanti all’ufficio postale il furgone portavalori nel giorno di pagamento delle pensioni. La prima guardia giurata è scesa e ha dato l’ok al collega per uscire con i soldi. A quel punto sono entrati i 4 rapinatori col casco in testa. Il primo vigilante è stato immobilizzato, sull’altra guardia che aveva i soldi si sono avventate altre 2 persone che lo hanno colpito alla testa con il calcio della pistola e gli hanno tolto una busta trasparente con le banconote. Prima di scappare uno dei rapinatori ha sparato in aria mentre un altro, che aveva preso i soldi, puntava una pistola alla guardia ferita a terra. Ma questa gli ha sparato e lo ha ucciso, poi ha ferito l’altro».
La zona viene transennata, mentre i residenti fanno la conta delle rapine finite in malo modo. Da queste parti le cose vanno male. «Io ho paura, qui le rapine sono continue, che fine ha fatto la bella e sicura Magliana di una volta?- denuncia Sandra, titolare di un negozio di alimentari - Abbiamo sentito diversi spari, ma non siamo usciti. Due settimane fa c’era stata un’altra rapina».
Via Vaiano è una delle tante strade che da via della Magliana arrivano fino alle sponde del Tevere, una fila di palazzoni, macchine posteggiate ovunque, negozi che aprono e chiudono alla svelta, la chiesa di San Gregorio sulla piazza a pochi metri dall’ufficio postale e un circolo del Partito democratico. Un’altra signora con le buste della spesa è furibonda: «Qui è pieno di immigrati dell’est senza lavoro che bevono tutto il giorno, le strade sono rotte e sporche, ci sono macchine rubate e abbandonate che nessuno porta via. Ma soprattutto abbiamo il terrore di essere rapinati, così finiamo per barricarci in casa».
Timore del tutto giustificata.

Poco più in là, due ore dopo, nella zona del Divino Amore un gioielliere risponde col fuoco all’ennesimna rapina e riesce a sventarla. Aveva con sé la valigetta piena di gioielli da portare al negozio. Un tesoro che di questi tempi si difende (anche) con le brutte.

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