Assassinio in video, sotto choc la figlia della vittima Qualcuno le ha inviato la foto della scena sul cellulare

NapoliCrudeltà si sarebbe aggiunta a crudeltà. L’omicidio di Mariano Bacioterracino, ucciso nel maggio scorso a colpi di pistola davanti a un bar del rione Sanità, a Napoli, sarebbe stato ripreso, non solo dalle telecamere sistemate all’interno e all’esterno del locale (il cui filmato è stato diffuso dai Pm della Dda per cercare di identificare l'assassino) ma anche dalle fotocamere di qualche telefonino. Questo secondo video sarebbe stato poi inviato via mms sul cellulare della figlia di Bacioterracino, 13 anni appena.
La rivelazione è stata riferita da due donne: Enrichetta, moglie dell’ucciso, e dalla sorella, Pasqualina Bacioterracino. La ragazzina, dunque, avrebbe saputo della morte del padre attraverso l’agghiacciante filmato che, anche se probabilmente non ritraeva le fasi della spietata esecuzione, comunque mostrava l'uomo disteso sul marciapiede, ormai senza vita, colpito a bruciapelo dal sicario. Qualche dubbio sulla esistenza di questo mms è stato espresso dagli inquirenti. Nelle carte degli investigatori, infatti, non ci sarebbe traccia di questo secondo filmato.
Tre giorni fa i Pm della Direzione distrettuale antimafia avevano deciso di desecretare il video che mostrava le fasi dell’agguato per cercare di venire a capo di questa esecuzione. Ebbene, questa decisione potrebbe avere sortito un primo effetto: il presunto «specchiettista» in realtà potrebbe essere solo un impiegato comunale che arrotonda facendo il muratore, estraneo alla camorra, trovatosi per caso a un paio di metri da Bacioterracino, davanti al banco dei gelati. Quarant’anni circa, sposato, abita a poca distanza dalla caffetteria dei Vergini, dove si è verificato l’agguato, ieri si sarebbe recato dagli investigatori per chiarire la sua posizione.
In difesa di Bacioterracino si sono pronunciate moglie e sorella. Enrichetta: «Mio marito non era un camorrista, non era un affiliato al clan Misso, come avete scritto sui giornali, ma solo un rapinatore». Quel «era solo un rapinatore», suona quasi come una assoluzione nei confronti di un uomo che era stato sempre al di là delle leggi. Bacioterracino, tra l’altro, era stato tra i sequestratori di Guido De Martino, figlio del senatore a vita, Francesco, ex leader del Partito socialista. De Martino junior fu poi liberato grazie al pagamento di un riscatto di un miliardo di lire. Pasqualina Bacioterracino condanna con vigore la vicenda del video inviato sul telefonino della nipote. «È terribile quello che è successo alla bambina. Lei non era in casa quando le hanno ucciso il papà.

Non poteva immaginare che l'mms annunciasse l’omicidio di mio fratello. Mia nipote non si riprenderà mai più dal doppio choc che ha vissuto l’11 maggio: la morte del padre e il modo in cui lo ha appreso. Ci chiediamo il perché di tanta crudeltà».
carminespadafora@libero.it

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