Ha provato prima a mentire in qualche modo, presentando alla polizia un alibi che si è sbriciolato dopo pochi minuti. Poi ha confessato: ma arrampicandosi su una giustificazione («É stato lui ad aggredirmi») che non spiega in alcun modo la folle ferocia con cui si è accanito sul collega divenuto rivale. Alessandro Cozzi, già conduttore di programmi televisivi per Rai Educational come «Diario di famiglia», oggi titolare della agenzia di avviamento al lavoro, è stato arrestato per avere assassinato a coltellate Ettore Vitiello, 58 anni, titolare di un'altra agenzia, la Afl, ucciso ieri sera alle 19 nel suo ufficio in via Antonelli a Milano. I poliziotti sono partiti dalla descrizione fornita da due dipendenti di un ufficio che si trova all'interno dello stesso palazzo. I testimoni hanno riferito agli agenti di aver sentito delle grida di aiuto. «Quando ci siamo affacciati sul pianerottolo - hanno detto - abbiamo visto un uomo che infieriva con un coltello su un altro uomo disteso a terra». Poi l'hanno visto fuggire e hanno chiamato aiuto. Gli agenti hanno controllato il telefono cellulare della vittima e hanno trovato alcuni messaggi con cui la vittima chiedeva insistentemente che gli venisse pagato il debito di 17mila che Cozzi aveva nei suoi confronti. Cozzi da anni lavora nello stesso settore della vittima ed è titolare dell'agenzia di formazione «Milano per la donna». Mesi fa hanno deciso di organizzare insieme dei corsi di formazione e Cozzi ha ottenuto per questo un finanziamento dalla Regione Lombardia di 34mila euro. Considerando che il corso era stato tenuto assieme a Vitiello, quest'ultimo chiedeva che gli venisse versata la metà del finanziamento. Ma Cozzi avrebbe temporeggiato, chiesto una dilazione perchè la sua azienda aveva debiti per 70mila euro e quindi era in difficoltà nel resituire il denaro. Quindici giorni fa i due si erano già incontrati ma Vitiello non voleva rinunciare a quel denaro
La vittima poi nei giorni scorsi ha mandato diversi sms a Cozzi: «Se non mi paghi procederò per vie legali». Ieri sera l'ultima lite. Cozzi aspetta che i dipendenti lascino l'Agenzia e sale. Secondo quanto ha riferito alla polizia, sarebbe stato Vitiello a impugnare un coltello che si trovava nel suo ufficio e a puntarlo contro di lui. Cozzi, lo avrebbe allora afferrato e avrebbe colpito Vitiello con almeno 30 coltellate. Molte delle quali sferrate quando la vittima era già a terra. Ha raccontato di aver lasciato l'ufficio e di aver gettato il coltello e i vestiti sporchi di sangue in un torrente. Poi è tornato a casa, in via Piranesi a Milano, poco lontano dall'ufficio di Vitiello. Quando stanotte la polizia l'ha raggiunto Cozzi ha negato. «Sono rimasto in ufficio fino alle 7 - ha detto all'inizio alla polizia - e i tagli sulle mani me li sono procurati in ufficio».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.