Lassociazione dei consumatori Codacons è sempre stata favorevole a Ecopass. Ma non a queste condizioni. Marco Donzelli e compagni sono contro laumento del biglietto di Atm e parlano di un «tradimento elettorale». I patti, ricorda il gruppo che tutela i consumatori, non erano questi. Il progetto era quello di incassare 40-50 milioni di euro con la tassa dingresso in centro e contemporaneamente di potenziare i mezzi pubblici. E invece, non solo i tram non sono stati incrementati, ma ora è stato pure rincarato il biglietto. Un doppio salasso che porta vantaggi solo ed esclusivamente alle casse del Comune e non al cittadino. Estendere larea Ecopass a queste condizioni non è quindi unidea da appoggiare. Il progetto del ticket era stato appoggiato per combattere il problema dello smog (che provoca 800 decessi allanno) e non per rimpinguare le casse comunali.
Il Codacons, che ha chiesto un incontro urgente con Palazzo Marino, fa i conti in tasca alla giunta Pisapia e rileva che «al posto dellaumento del biglietto Atm, si poteva puntare su altre tasse, tra cui anche la tassa di soggiorno per i turisti, che almeno non colpisce tutti». Ogni strada, ma il biglietto del metrò proprio no. Così perde di senso tutto il progetto Ecopass.
Codacons chiede almeno di fare retromarcia sullaumento dellabbonamento settimanale «2x6», quello più utilizzato dai pendolari e dai milanesi che usano i mezzi per andare in ufficio. «Non è giusto che aumenti da 6,70 a 8,40, chiediamo un passo indietro».
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