Sembrava che l’intricata vicenda dell’archivio di Giorgio Vasari stesse per giungere a conclusione. Invece, ieri, l’asta pubblica che avrebbe consentito al ministero dei Beni culturali di acquistare carte e disegni del grande biografo del Rinascimento è di colpo sfumata. È intervenuto il giudice delle esecuzioni immobiliari di Arezzo che ha emanato una sospensiva a partire da un ricorso della famiglia Festari, proprietaria dei documenti. Il ricorso è incentrato sul fatto che la base d’asta di 2,6 milioni di euro è troppo bassa. La sua accettazione blocca qualsiasi procedura, almeno sino al 17 marzo, quando il giudice dovrà esprimersi in merito decidendo se annullare o meno l’incanto.
L’annullamento rimetterebbe in gioco la società russa che avrebbe offerto agli eredi l’incredibile somma di 150 milioni di euro.
Questa ennesima situazione di stallo viene a complicare quello che già era uno dei più insolubili nodi gordiani del nostro patrimonio culturale. Le carte del Vasari, infatti, appartengono alla famiglia Festari per via ereditaria ma sono sottoposte a dei vincoli di tutela che impediscono di spostarle da Arezzo. A ottobre la famiglia ha però annunciato di aver ricevuto un’offerta d’acquisto dalla società moscovita Ross Engineering. Questa prospettiva ha subito scatenato le proteste del sindaco di Arezzo e della sovrintendenza, mettendo in allarme il Mibac. Prima ancora che le verifiche del ministero giungessero a conclusione è però intervenuta la società di riscossione Equitalia: ha pignorato l’archivio, a partire da un debito dei Festari per tasse non pagate (800mila euro). L’intervento del fisco che ha indetto un’asta sembrava dare ai Beni culturali la possibilità di un acquisto ragionevole. Ora la situazione è di nuovo in forse.
Tanto più che l’avvocato dei Festari sostiene che i suoi assistiti possono pagare i debiti; sarebbe stata Equitalia a non fornire le esatte coordinate
per il pagamento (versione subito smentita dalla società). L’unica certezza sembra essere che il Mibac e il comune di Arezzo non hanno intenzione di concedere le carte a Mosca: ammesso che lì davvero qualcuno le voglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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