La società farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca archivia il 2008 con un utile netto pari a 10,5 miliardi di dollari, in crescita del 4% sul 2007 a tassi di cambio costanti. Lutile per azione aumenta a 5,10 dollari (+8%), lutile operativo a 10,9 miliardi (+9%) e le vendite a 31,6 miliardi (+3%). Tuttavia, comunica lazienda, «nuove iniziative hanno ampliato la portata del programma di ristrutturazione con lobiettivo di sostenere la competitività a lungo termine. Questo programma prevede ulteriori 6mila esuberi entro il 2013, che si aggiungono ai 9mila ad oggi già annunciati». A regime, quindi, sono attesi benefici per 2,5 miliardi di dollari. Per il 2009 la compagnia prevede vendite in linea con il 2008, e si aspetta un utile per azione compreso tra i 5,15 e i 5,45 dollari. In Italia, nellesercizio appena concluso il gruppo registra vendite per 773,5 milioni, con una flessione del 5% sul 2007. Proprio alla luce della «contrazione del fatturato», della «crescente pressione dei prodotti generici» e delle «ulteriori scadenze brevettuali previste nel 2009», commenta Nicola Braggio, da inizio anno presidente e ad di AstraZeneca in Italia, si sono rese necessarie «diverse misure di contenimento dei costi, tra cui lapertura di una lista di mobilità, con accordo sindacale, per 257 posizioni».
Braggio è «fiducioso che, nonostante la congiuntura difficile, la ristrutturazione dellorganico consentirà uno snellimento e un allineamento dellorganizzazione». La società in Italia ha inoltre confermato limpegno per linnovazione, con 18 milioni di euro investiti nel 2008. Sono 58 i progetti attivi in collaborazione con le principali università e centri di ricerca.
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