Anna Frangione
Cartellino giallo anche per lazienda del trasporto pubblico comunale, Atac Spa. L«arbitro», lagenzia internazionale Standard & Poors, ha rivisto anche loutlook dellazienda capitolina. Il rating scende da stabile a negativo, in linea con la valutazione pessimista sullintero sistema Italia. Come in un gioco di scatole cinesi, è la prospettiva economica di Roma, legata a quella generale del Paese, a influenzare le prospettive finanziarie di Atac SpA. Risultati che riflettono i forti legami dellazienda con la città, soprattutto dopo la riforma del luglio 2004 che ha rafforzato il filo rosso con il Campidoglio. LAtac gestiva i contratti di servizio con le imprese fornitrici, ma ora gli stessi contratti sono gestiti direttamente dal Comune.
«La catena di comando tra il Comune e le sue aziende, tra cui Atac si è accorciata - ha spiegato Vittoria Ferraris, direttore associato di Standard & Poors -. La revisione dello statuto di Atac ha rafforzato le prerogative di controllo finanziario e organizzativo in capo al Comune». I debiti dellazienda di trasporto pubblico sono noti da tempo. Risale allinizio del mese di agosto lapprovazione di una delibera sul piano economico finanziario 2005-2011 di Atac SpA e laumento del capitale sociale dellazienda per 80 milioni di euro, grazie allintervento del Consiglio comunale. Un gioiello di famiglia, bisognoso di un risanamento economico-finanziario. I dirigenti Atac SpA preferiscono non rilasciare dichiarazioni in merito alloutlook negativo dellagenzia di rating.
«Non ci stupisce la situazione deficitaria dellAtac, abbiamo denunciato dal 2004 la situazione finanziaria e alcune scelte strategiche dellazienda - ha detto Beatrice Lorenzin, coordinatrice regionale Forza Italia -. Il disavanzo dellAtac è di 143 milioni di euro». Da tempo lopposizione si è schierata contro il sistema delle aziende partecipate. «La gemmazione continua dellAtac ha prodotto solo passivi - ha aggiunto la Lorenzin -. Nel Dpf 2006-2008 non troviamo nulla, se non qualche accenno, su unazione operativa per ridurre il deficit. La gestione dellazienda è superficiale, non mette mano ai problemi strutturali».
Il sindaco Walter Veltroni non ha commentato in dettaglio la revisione del rating di Atac a opera di Standard & Poors, ma si è riferito allintero documento che attesta anche le prospettive della capitale che da stabili diventano negative. «È una relazione molto allarmante sulla situazione e sulle previsioni del Paese - ha detto Veltroni -. Riguardo agli enti locali, la relazione contiene unaffermazione che assolutamente mi sento di condividere: pesa sugli enti locali il fatto che il governo non abbia voluto concedere autonomia finanziaria». Ma Stefano De Lillo, consigliere regionale e presidente della Commissione trasporti(Fi) ha sottolineato proprio la mancata menzione di Atac da parte del primo cittadino. «Per lansia di commentare le valutazioni dellautorevole agenzia di rating sul sistema-Paese, Veltroni si dimentica di essere il sindaco - ha fatto sapere De Lillo - e di rispondere del giudizio in caduta libera di Standard & Poors sulla capitale, come per lAtac, sui cui bilanci il Comune è dovuto correre ai ripari con un sostanzioso sostegno nellultima manovra di bilancio». Nella nota diffusa da Standard & Poors ci sono i mali delleconomia e le ricette per un possibile ritorno allottimismo.
Loutlook negativo del Paese si riflette con effetto domino su quello della città di Roma nel suo complesso, che a sua volta si riflette su Atac Spa. Un fattore importante nella valutazione delle prospettive è lassenza di una diretta garanzia del Comune sul debito futuro di Atac, oltre alle difficoltà di coprire finanziariamente la nuova agenzia, a causa dei limiti di budget imposti dal Patto di Stabilità. «Il supporto del Comune di Roma è una sorta di garanzia ultima - ha puntualizzato il direttore associato S&P Vittoria Ferraris -. Non vi è tuttavia una garanzia diretta da parte del Comune sul debito di Atac, in quanto il sostegno finanziario a favore dellagenzia è sottoposto ai limiti del Patto di Stabilità». Per evitare il rischio di un ulteriore declassamento, la prognosi dellagenzia di rating individua proprio nelle elezioni politiche un momento cruciale per il futuro delleconomia.
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