Atel dà più «energia» all’Italia e punta a seicentomila clienti

La società svizzera ha 110 anni di storia alle spalle. Produzione e distribuzione come modello di business

Centodieci anni di storia alle spalle. Un particolare, questo, che consente a uno degli operatori leader del mercato elettrico in Svizzera, di presentarsi alla clientela italiana come una realtà affidabile, ricca di competenze e finanziariamente solida. Atel, grazie anche alla posizione strategica al centro dell’Europa, già prima del 1999 aveva rapporti di import export di elettricità con i produttori e distributori nazionali.
Con l’avvio della liberalizzazione del mercato dell’energia, il colosso con sede a Olten, in Canton Soletta, ha deciso di operare in modo diretto in Italia, con la costituzione della società Atel Energia, basata a Milano.
A livello internazionale (il gruppo è molto presente anche in altri Paesi, come Germania, Francia, Spagna, Grecia, Norvegia e in alcuni dell’Europa Centrale e dell’Est), Atel produce 18,8 Gigawatt/ora annui, vanta ricavi di 13,5 miliardi di franchi svizzeri e utili per 778 milioni. Attualmente impiega circa 9mila addetti. Atel Energia sviluppa in Italia un giro d’affari di 1,4 milioni di euro, a cui va aggiunto circa un altro miliardo che però è fatturato direttamente dalla Atel Ag svizzera. Il modello di business in Italia è soprattutto incentrato sulla produzione e sulla distribuzione dell’energia.
Questo ne fa un attore del mercato dell’elettricità che guarda sì al futuro, utilizza tecnologie e metodologie commerciali innovative, ha un’immagine fresca e moderna, ma è anche un operatore che può garantire affidabilità, eticità, e solidità finanziaria grazie al legame diretto con un leader europeo storico e al possesso di asset.
In Italia, infatti, Atel possiede impianti di produzione diversificati che vanno da centrali termoelettriche a cogenerazione turbogas (come quella di Novara) o a ciclo combinato a gas (ne è in costruzione una San Severo in grado di produrre 400 Megawatt), fino ad arrivare a impianti basati su fonti rinnovabili quali centrali idroelettriche (in provincia di Vercelli) e parchi eolici (in Sicilia, grazie a una partecipazione del 49% nella società Eolica Maridiana). La produzione locale è assicurata anche dalle centrali di Edipower, l’ex Genco di Edison, di cui Atel ha una quota del 20% e con cui ha un contratto di tolling. Questo le consente, al bisogno, di prelevare fino al 20% dell’energia generabile dalle centrali standard a vapore, a ciclo combinato di gas, e idroelettriche di proprietà Edipower. Ma non solo: in Italia Atel ha già richiesto l’autorizzazione per costruire due nuovi impianti nel Centro Nord del Paese, ha acquisito una quota del 30% del gruppo Moncada, attivo nell’eolico e nel fotovoltaico in Sicilia, e ovviamente può fare affidamento sulle forniture garantite dalla casa madre Svizzera.
Sul mercato italiano, Atel è in grado attualmente di produrre una potenza pari a quasi 2.000 Megawatt (MW). Di questi, l’80% sono garantiti da centrali termoelettriche, il resto da impianti idroelettrici e parchi eolici.
Il parco clienti attuale in Italia è di 30mila utenti, ma l’obiettivo è arrivare a 600mila entro il 2012, al termine del completamento di un piano strategico che comprende una crescita organica delle rete di vendita, acquisizioni di società con interessanti portafogli clienti (possibilmente attivi anche nella fornitura di gas naturale), partnership con nuovi operatori retail (come quelli creati da banche, assicurazioni, catene di grande distribuzione) e l’aggiunta di 1.000 nuovi MW di capacità produttiva. La campagna di acquisizioni (partecipazioni e quote di controllo o di possesso totale) è già iniziata da tempo.

Una delle più significative è stata, nel 2006, quella della società cagliaritana Energit, specializzata nella vendita di contratti di fornitura energetica a pmi, microaziende e partite Iva con una metodologia di vendita door-to-door e la capacità di proporre formule personalizzate in modo quasi sartoriale.

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