Atene, notte di paura raffica di bombe contro gli italiani

Colpite nella notte diverse concessionarie d’auto e la nostra scuola nella capitale greca. Si segue la pista anarchica

Potrebbe essere un messaggio trasversale all’Italia e forse al suo mondo politico la serie di piccoli attentati contro bersagli collegati al nostro Paese che si sono verificati la scorsa notte ad Atene. Ordigni rudimentali, composti da bombole di gas da campeggio collegate a taniche di benzina e tipici dell’estrema sinistra anarchica greca, sono esplosi in alcune concessionarie Alfa Romeo, Lancia e Fiat e hanno danneggiato complessivamente 35 vetture. Presa di mira anche la scuola italiana nel quartiere di Patissa: una bomba è esplosa senza causare feriti, ma danneggiando due auto e uno scuolabus.
Gli attacchi erano chiaramente collegati tra loro: lo dimostra anche il fatto che sono tutti avvenuti nel giro di una ventina di minuti verso la mezzanotte, ma in sei diversi quartieri della capitale greca.
L’ambasciatore italiano Giampaolo Scarante ha avuto un incontro con il ministro greco degli Interni Aristides Agathokles, che ha espresso «rammarico» per l’accaduto. Agathokles ha assicurato che il caso sarà seguito con la massima attenzione e che i potenziali obiettivi italiani saranno protetti.
Scarante ha poi spiegato ai giornalisti che la pista anarchica è pressoché certa, ma si è detto scettico rispetto all’ipotesi di violenze rivolte specificamente contro l’Italia. «Si è trattato di un gesto dimostrativo nel solco di quel movimento anarchico e no-global di cui alcune frange sono presenti in Grecia», ha detto l’ambasciatore. «Non si tratta di gesti inusuali in Grecia - ha aggiunto -, la novità è che sono stati presi di mira obiettivi italiani. Forse è da mettere in relazione con un qualche arresto compiuto dalle autorità italiane e al quale i media non hanno prestato particolare attenzione».
La matrice anarchica, secondo l’ambasciatore Scarante, è nella metodologia di attacco: «Non c’è stata alcuna rivendicazione» ha detto, ma gli attentati sono stati compiuti con il sistema tipico degli anarchici e dei movimenti no-global».
Non viene tuttavia escluso, vista la matrice ideologica di estrema sinistra dei probabili attentatori e la vicinanza della scadenza elettorale in Italia, un gesto di ostilità nei confronti di un Paese che si appresta, secondo le previsioni, a scegliere un nuovo governo di centrodestra. Un modo molto particolare ma davvero poco «europeo», insomma, di partecipare alla nostra vita politica.
Ad ogni buon conto, fintanto che la matrice degli attentati non sarà stata provata con certezza le autorità greche hanno garantito protezione alle sedi istituzionali italiane in maniera diretta, e in maniera indiretta a istituzioni private e imprese particolarmente visibili.


Il ministero degli Esteri italiano ha informato che le indagini rimangono comunque aperte in varie direzioni, ma che non vi sono «motivi di particolare preoccupazione o ragioni tali da indurre a modificare le normali raccomandazioni rivolte ai connazionali presenti in Grecia».

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