da Milano
Atlantia guarda a Est, in attesa che Bruxelles chiuda, in un modo o nellaltro, il dossier Abertis. Sarebbero infatti in corso colloqui, secondo lagenzia Radiocor, per una joint venture tra la società guidata da Gian Maria Gros-Pietro e il maggiore gestore di autostrade polacche, Wielkopolska, il gruppo che fa capo a Jan Kulczyk, detentore di un portafoglio investimenti di 3 miliardi e mezzo di dollari in settori che spaziano dalle infrastrutture alle distillerie, dal petrolio alle concessionarie auto, dagli allevamenti alla chimica. Fin da quando sono sfumate le nozze con gli spagnoli di Abertis, daltronde, Atlantia (allora Autostrade) ha orientato verso lEuropa dellEst la sua strategia di espansione. Dopo aver preso il controllo, qualche mese fa, della polacca Stalexport, che gestisce una rete di 61 chilometri, ora lalleanza con Kulczyk potrebbe dare nuovo impulso alla crescita nellarea.
Il ministero dei Trasporti polacco, infatti, ha annunciato un vasto programma di costruzione viaria di 4.400 chilometri nei prossimi otto anni, con investimenti per 164 miliardi di zloty (circa 44 miliardi di euro).
Per ora, Atlantia si appresta a chiudere positivamente il 2007, nonostante un rallentamento del traffico registrato nel secondo semestre: «I risultati dei primi 11 mesi sono buoni, si avrà un aumento del traffico, non è previsto nessun imprevisto», ha detto il presidente Gros-Pietro. Intanto, la controllata Autostrade per lItalia entra nel mercato degli operatori mobili virtuali grazie a un accordo con Wind: da aprile 2008 i possessori di Telepass potranno sottoscrivere «Telepass Mobile», che consentirà di fruire di offerte e servizi forniti dal gestore telefonico. Via libera, infine, alle nuove tariffe autostradali per il 2008. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, riferendo che il provvedimento è stato firmato laltro ieri. Gli aumenti erogati, ha tenuto a puntualizzare il ministro, non sono stati «automatici e indifferenziati» ma hanno tenuto conto della qualità e quantità degli investimenti effettuati dalle società concessionarie, «prevedendo anche decurtazioni se la qualità e la quantità degli investimenti non sono state rispettate». Di Pietro ha anche accennato al rinnovo della convenzione con Autostrade per lItalia: «Abbiamo rimesso la questione ai due contendenti, concedente e concessionario (Anas e Autostrade ndr), perchè valutino le osservazioni del Cipe», svolte attraverso il suo organo tecnico, il Nars.
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