Attenti: Pato rischia di diventare il capro espiatorio della tartaruga Milan

L'intervento del sito rossonero ha corretto il tiro delle ultime esternazioni sul caso del giovane attaccante brasiliano che deve essere aiutato e non soltanto messo alla berlina. I suoi gol sono una risposta eloquente a chi ne chiede addirittura la cessione

Per fortuna, in via Turati hanno letto e capito al volo il rischio corso. Il rischio cioè di trasformare Pato in un capro espiatorio della tartaruga Milan e della sua marcia diventata troppo lenta per non destare allarme. In tanti se la son presa con il giovane Papero. Ha cominciato durante Lecce-Milan Ibrahimovic, poi è toccato a Gattuso, all'intervallo, tracimando dal suo ruolo di compagno di squadra, mettere l'accento sulla prova indolente del brasiliano, infine ha provveduto Allegri a chiudere il cerchio con la frase "i giovani crescono un po' per volta".
Il sito del Milan è uscito allo scoperto, ha rotto l'assedio e ha fatto sapere che la società è dalla parte del brasiliano. Con l'ausilio delle cifre che sono ossessive dal loro punto di vista. I gol fatti sono 49 in 106 partite: quasi un gol ogni due partite, una media da record mondiale, tenendo conto dei tanti, troppi infortuni, che hanno segnato il suo 2010, anno di disgrazia.
Pato ha un temperamento particolare, è un po' indolente, ignora quali siano le sue potenzialità fisiche, si allena al 50%, è come se avesse sotto i piedi una Ferrari e si limitasse ad andare sui 130 chilometri all'ora.
C'è un altro problema da risolvere: il ruolo. Da quando è arrivato al Milan ha fatto la seconda punta (con Ronaldo), con Kakàù alle spalle, quindi con Leonardo si è messo a fare l'ala destra, lontanissimo dall'area di rigore eppure non ha perso il vizietto.

Con Ibrahimovic deve rivoluzionare il suo modo di giocare, deve occupare più stabilmente l'area, entrare quando Ibra si defila, non partire palla al piede in dribbling, fidarsi degli assist di Cassano. Per cambiare pelle ci vuole un po' di scuola oltre che un po' di pazienza e una dose di affetto e comprensione da parte di allenatore e spogliatoio.

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