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«Attenzione ai costi È il momento di fare il check up»

Chi taglia gli interessi dell’1% risparmia 700 euro l’anno

«Attenzione ai costi È il momento di fare il check up»

I prezzi delle case appaiono ancora abbastanza stabili e da qui a fine anno è difficile prevedere se ci sarà un lieve rimbalzo o una piccola frenata. In ogni caso, visto che ora i tassi di interesse sono eccezionalmente bassi a causa della crisi, «per chi ha già un mutuo è il momento di fare il check up al proprio mutuo per capire se il contratto che si è sottoscritto negli anni scorsi è ancora conveniente», suggerisce il direttore marketing di MutuiOnline, Roberto Anedda. Le richieste di mutui per acquisto stanno comunque aumentando e questo significa che «gli italiani tornano a investire nel mattone», prosegue Anedda consigliando di sfruttare le potenzialità di internet e lo stesso motore di ricerca disponibile sul sito del gruppo (www.mutuionline.it) per comparare in modo rapido ed efficace le numerose offerte sul mercato e scegliere quella migliore.
Ma il mutuo conviene sempre rispetto all’affitto?
«Si, soprattutto con questi tassi. Perché a parte il confronto del costo delle rate e della locazione, bisogna tenere conto che l’affitto tende ogni anno a rivalutarsi, se non altro per l’inflazione. Inoltre è una spesa pura che non porta a nessun investimento mentre con il mutuo si diventa proprietari di un bene e quindi l’uscita è a fronte di un valore che rimane. Estremizzando potremmo dire che l’affitto è la spesa che permette a un’altra persona di chiedere il mutuo. Poi è chiaro che dipende se la famiglia ha un capitale di partenza, anche modesto, perchè l’alternativa dei mutui al 100% è più costosa.
Quanto incide in media il mutuo sul valore della casa?
«Oltre il 90% dei contratti è per finanziamenti entro l’80% del valore dell’immobile, che è poi il massimo consentito dalla legge senza che le banche debbano richiedere garanzie aggiuntive».
É meglio il tasso fisso o il variabile?
«Mai come adesso dipende dalla situazione del singolo, se si hanno uno o due redditi di una certa consistenza consiglierei un variabile di breve o media durata, fino a 20 anni. I tassi impiegheranno infatti ancora qualche anno per risalire e l’eventuale rincaro sarebbe compensato dal risparmio attuale. Viceversa se il cliente preferisce una spesa certa nel tempo, oggi ci sono soluzioni ottimali anche a 30 anni con un tasso fisso attorno al 4,6-4,7%.
E i prodotti con il «cap»?
«Sono adatti a chi ha una prospettiva di reddito crescente. In media costano però mezzo punto in più: quindi bisogna scegliere tra le banche che propongono tassi al 5-5,5%, oltre potrebbe non essere vantaggioso».
Quindi è il momento migliore di «traslocare» sulle banche che offrono i mutui più convenienti...
«Per tutti coloro che non hanno ancora pagato la metà del proprio mutuo è sicuramente il caso di fare il check up del contratto perchè spuntare un tasso anche solo inferiore dell’1% rispetto a quello iniziale significa risparmiare, dato un mutuo di 100mila euro, 700 euro l’anno.

Inoltre è possibile incidere sulla durata, sia per allungarla e comprimere la rata sia per accorciare il prestito. Raccomanderei in ogni caso di restare lontani dei prodotti a rata costante, perché con la ripresa dei tassi rischiano di diventare molto onerosi sotto il profilo della durata».

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