Attori e copione, si cambia tutto

Amore a prima vista o innamoramento? È presto per capire. Nella sala convegni di Palazzo Besana, messa a disposizione da Intesa-SanPaolo, i nuovi «padroni» di Fiera di Genova Spa hanno superato brillantemente il debutto accanto al partner storico: Ucina-Confindustria Nautica. Per la prima volta una Lei al centro, con Anton Francesco Albertoni a sinistra e Beppe De Simone (neo ad) a destra. E nessun riferimento a schieramenti politici...
Il neo presidente, Sara Armella, giovane avvocato fiscalista di successo, ha le idee chiare: «L’industria nautica sta affrontando una grande sfida e noi siamo al suo fianco». Annuisce l’ad Beppe De Simone, cavallo di ritorno (direttore di Sogea-Genova dal 1986 al 1994 e direttore generale di Fiera di Genova dal 1994 al 1998) dopo una decina d’anni a Fiera di Parma. «Prof» di scienze fieristiche, da qualche notte fa il «secchione» sui testi-nautici-rimpicapo causa annessi e connessi (leggi capitolo temi e problemi). Con l’avvocato Armella, tra l’altro, avrà il compito di azzerare in fretta il rosso di bilancio 2010: 835mila euro.
Intanto un’impressione: piace la nuova catena di comando con il cambio di attori e copione rivisitato. Può e deve funzionare, è l’auspicio di Albertoni. Gratificato di un funambolico assist, quando Sara Armella dice convinta: «Troppo spesso le cronache mettono in relazione l’amore per il mare e per la nautica con uno stile di vita sopra le righe e con pratiche fiscali disinvolte. È una rappresentazione sommaria e molto parziale, che impedisce di cogliere e di valorizzare uno straordinario know how fatto di qualità, design, investimenti e una grande tradizione artigianale». La qualità della prosa è miele per le orecchie di Albertoni. Cotanta melodia val bene un mezzo toscano spento...
«Il nostro obiettivo - aggiunge Sara Armella - è realizzare un salone per tutti. Di tutte le migliori imprese italiane ed estere, grandi e piccole, offrendo un momento d’incontro unico a livello mondiale. Per tutti gli appassionati del mare, della nautica, della natura, persone comuni e facoltosi investitori, con una particolare attenzione, quest’anno, ai cittadini disabili».
Torna volutamente più volte, l’Avvocato, sul legame tra il Salone e la città: «Un legame che va rafforzato, collocando la rassegna in un più articolato quadro di offerta sociale, culturale e artistica».
E infatti Sara Armella sottolinea l’iniziativa «Genova in blu», un nutrito programma di eventi fuorisalone (per ragioni di spazio ne parleremo nelle prossime edizioni del Giornale di Bordo). Poi allarga lo zoom fino all’orizzonte, là dove s’intravede Expo 2015: «Lavoreremo - conclude - per instaurare le sinergie necessarie affinché Genova diventi la “porta sul mare” di Milano 2015».
I numeri del Salone: gli espositori saranno 1.300. Oltre 2mila le imbarcazioni (450 in acqua) e circa 450 le novità. Il nuovo layout, che si sviluppa su tre padiglioni, due grandi marine e ampi spazi all’aperto fronte mare, presenta quest’anno una suddivisione merceologica che ottimizza il percorso di visita ed esalta la spettacolarità della parte floating. Ampi spazi, finalmente, alla vela.
«Il primo trimestre 2011 - dice Anton Francesco Albertoni - ci dice che l’emoragia si è arrestata. Ma i risultati positivi sono prevalentemente imputabili all’export che oggi costituisce i due terzi del mercato globale. Il mercato nazionale sta soffrendo di più ed è sceso dal 55% (2008) al 25%. La crescita è in larga misura il frutto della spinta all’internazionalizzazione intrapresa dalla aziende che hanno cercato nei mercati emergenti una via d’uscita per compensare lo stallo del mercato interno. Ma non tutte le aziende - aggiunge Albertoni - sono attrezzate per operare in mercati lontani come la Cina o il Sudamerica. Soffrono ancora piccole e medie imprese».
Oggi il comparto vale 3,5 miliardi di euro a fronte dei 6,2 miliardi del 2008: «Il biennio 2008-2010 - continua Albertoni - è stato sicuramente il peggior momento della storia di questa industria, generando una contrazione del fatturato globale di circa il 45%».
Quindi è il momento di sfruttare l’assist di Sara Armella: «Da sempre, nel periodo estivo, si fabbricano notizie e titoloni rincorrendo il diportista in costume da bagno con le motovedette. Non mi stancherò di ripetere: facciamo i controlli e, soprattutto, facciamoli nel periodo giusto - tuona Albertoni - Lasciamo vivere la vacanza al diportista altrimenti in Italia questo settore sparirà per sempre. Abbiamo un tavolo aperto con le Finanze, stiamo ancora aspettando una circolare di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Che non è mai arrivata, nonostante la promessa personale del direttore Attilio Befera. La mancanza di norme chiare e certe non fa bene a nessuno».
«Torno a casa - dice il neo ad Beppe De Simone - non sono genovese ma Genova è la mia città adottiva dove ho lavorato per lunghi anni, anche in Fiera. In questi pochi giorni ho già potuto apprezzare le eccellenti competenze e capacità del nostro partner Ucina. Prometto innovazione nella continuità. Ho trovato un buon programma, lo porteremo avanti. Anche perché nei momenti di crisi l’unico antitodo si chiama investimento. Consentitemi di continuare a studiare... fino a ottobre. Ma posso anticiparvi che, in ogni caso, il prossimo sarà un Salone all’altezza delle aspettative».
Non solo fuorisalone comunque. Sarà una settimana di tavole rotonde e seminari. Ne parla Marina Stella, direttore generale di Ucina. Un lavoro immane il suo (e di tutto lo staff), nel silenzioso backstage lontano dai riflettori.
«Innanzitutto - dice - tavole rotonde e seminari sono un importante momento di verifica delle politiche del nostro settore. Parleremo dei grandi temi fiscali, infrastrutturali, comunitari, del nuovo assetto del demanio federale e di tanto altro ancora».
La parte del leone - come sempre - spetta alla “questione fiscale” (lunedì 3 ottobre) con il convegno “Nautica e Fisco, un patto per la competitività”: «Proprio la fiscalità in vigore - continua Marina Stella - ci sta facendo perdere posizioni importanti, non soltanto a favore della Francia che può vantare un fisco amico, infrastrutture efficienti e normative chiare. Così i diportisti fanno rotta verso altre economie costiere più sviluppate e meno “esigenti” della nostra. Ci confronteremo su queste tematiche con i vertici dell’Agenzia delle Entrate- Attilio Befera in testa - tecnici del ministero dell’Economia e delle Finanze e altri soggetti».
Seguirà “La Nautica in cifre, analisi del mercato 2010” (Ufficio Studi Ucina).

Molto atteso, infine, il primo «Genoa International Boating Forum», tavola rotonda internazionale moderata da un giornalista del Financial Times.

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