Italia al neon

L'Italia del "Drive In". Così 40 anni fa cambiava la tv

Il 4 ottobre del 1983 andava in onda su Italia 1 la prima puntata del "Drive In", un programma variegato in grado di valicare i limiti della televisione

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Corri a casa in tutta fretta, c'è un biscione che ti aspetta. Così recitava lo slogan delle reti Fininvest nel cuore degli anni Ottanta, e funzionava benissimo. In quel periodo ritirarsi la sera, con il calore della famiglia, intorno alla scatola magica era un rito caro a tantissime persone. Inoltre, la tivù commerciale aveva dato una spinta propositiva nello stare incollati di fronte alla schermo, perché si scoprivano programmi nuovi con mirabolanti intuizioni, proprio come "Drive In".

La trasmissione ideata da Antonio Ricci è stata un contenitore variegato, una macedonia di generi (come dice lui stesso), un'isola felice e libera, una pagina spensierata e luminosa di quell'Italia rampante che si ispirava all'America di Reagan. Quarant'anni fa, precisamente il 4 ottobre del 1983, Italia 1 mandava in "prime time" - come si direbbe oggi - la prima storica puntata di un mito del tubo catodico.

Satira, ma non solo

Dal 1983 al 1988, il "Drive In" è stato un appuntamento fisso per le più disparate personalità del nostro Paese, senza distinzione di classe. Una volta schiacciato il bottone numero sei del telecomando, si aveva accesso a un mondo colorato e patinato, che sapeva raccontare perfettamente le sfumature dell'Italia di quel periodo, i suoi usi e costumi, i suoi vizi e le virtù. Ovviamente, la satira è sempre stato il motore di quel contenitore, così avvolgente e coinvolgente. Non a caso, Antonio Ricci cercherà di ripetere, con un altro format, la stessa fortunata magia satirica con "Striscia la Notizia", riuscendoci in pieno.

Drive In

Il "Drive In" però non è stato soltanto quello, ma anche una sfilata di gag, di parodie, di situazioni comiche esilaranti, oltre che un banco di prova importante per una sfilza di attori, che avrebbero dominato la scena nostrana nelle decadi a venire. I tormentoni usciti da Italia 1 avrebbero travolto anche le persone nel loro quotidiano, grazie ai vari: "Troppo giusto!" o "E' chiaro ’stu fatto". Per non parlare del "è forse un Teomondo Scrofalo" parlando di un oggetto di scarsissimo valore, spacciato per tutto il contrario.

I volti del "Drive In"

Il "Drive In" è stato il giardino di casa di Gianfranco D'Angelo, coi suoi monologhi, e di Ezio Greggio, specializzato in ficcanti punture satiriche. La coppia si sarebbe ripetuta anche nella prima edizione di "Striscia". È stato anche il momento di massimo fulgore della coppia Boldi-Teocoli, con le parodie dei film campioni di incassi al cinema, e di tanti altri intrattenitori che coi loro personaggi hanno bucato lo schermo.

Gianfranco D'Angelo ai tempi del Drive In
Gianfranco D'Angelo ai tempi del Drive In

Indimenticabili il bocconiano Sergio Vastano, il vigilante del compianto Giorgio Faletti, o il paninaro di Enzo Braschi. Rivedere oggi quelle clip, ti fa ripiombere in un istante dentro alle gaudenti serate degli anni Ottanta, leggere e scanzonate. Ovviamente non si possono non citare le "bombastiche" ragazze fast-food, che sapevano conquistare lo spettatore con le loro curve mozzafiato e divertire con le loro tante situazioni spassose.

Non si può non attribuire al "Drive In" la palma di programma innovatore, in grado di lasciare il segno nella storia popolare italiana.

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