Italia al neon

Perché ci piace ancora "Sapore di Mare" dopo 40 anni

Sapore di Mare compie quarant'anni, la commedia balneare dei Vanzina è divenuta un cult senza tempo. Scopriamo perché è ancora così amato

Perché ci piace ancora "Sapore di Mare" dopo 40 anni

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Lunghe estati trascorse in riva al mare, cullati dall'ondeggiare dell'acqua. Interminabili ore passate sotto all'ombrellone a giocare e a scherzare con quel gruppo di amici, che poi vedevi soltanto lì, in quei dolci mesi di vacanza. Per non parlare degli amori intensi, fugaci e sognati. Forse i più belli, perché spesso rimasti inchiodati nella dimensione onirica. In quante persone questa descrizione fa sbocciare un ricordo di vita vissuta? Per molte generazioni l'estate italiana ha significato anche questo. Ed è forse questo il segreto di "Sapore di Mare", film diretto da Carlo Vanzina, uscito nei cinema nostrani quarant'anni fa. Nel 1983 i due figli di Steno sono riusciti a confezionare una commedia leggera e frivola, ma sincera, che ancora adesso ci diverte e fa sognare, come se la sua magia si fosse cristallizzata nel tempo. Questa è la forza della nostalgia che emana, non triste e lacrimosa, ma sognatrice e spensierata.

Una combinazione perfetta

L'efficacia di questo film elevato a stato di cult, non solo per la vecchia guardia ma anche per le nuove generazioni, risiede nell'aver rappresentato con lucidità l'Italia rampante di quel periodo storico, tra dolce vita e boom economico. La sua colonna sonora marcia insieme ai protagonisti della pellicola come una soffice carezza, contando su brani azzeccati e già epocali ai tempi della prima visione in sala. Quando puoi sfoggiare le musiche di Edoardo Vianello, Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone e Gianni Morandi, solo per fare alcuni nomi, non puoi che precipitare a rotta di collo nel cuore degli anni Sessanta. La location completa un quadro perfetto, perché Forte dei Marmi è un avamposto senza tempo, un altare di quell'Italia scintillante, un luogo nel quale le caldi estati, dopo Ferragosto, volgono con malinconia verso l'inevitabile fine della stagione, lasciando dietro di sé una scia uggiosa come dopo una festa, dove restano soltanto i piatti da pulire.

Un cast formidabile

La produzione ebbe qualche guaio e fino all'ultimo si è corso il rischio di non portare a termine l'opera, mentre la leggenda narra che i due pezzi da novanta del cast, Jerry Calà e Christian De Sica, abbiano rinunciato a ingaggi e cachet più rilevanti pur di accettare la scommessa chiamata Sapore di Mare. Entrambi ci hanno visto giusto e per fortuna, poiché senza di loro il film non avrebbero avuto l'impatto che tutti conoscono. Senza dimenticare il contributo della splendida Virna Lisi, finalmente in un ruolo comico e meritatamente premiato col David di Donatello, di Marina Suma, di Gianni Ansaldi e di due caratteristi d'antonomasia come Ugo Bologna e Guido Nicheli. Ognuno di loro ha permesso di creare un'alchimia perfetta, di cucinare una ricetta che ancora oggi può essere servita in tavola con piena soddisfazione di tutti.

Sapore di Mare

Sapore di Mare, quarant'anni dopo

Riguardare quel film a distanza di anni ci offre una visione sempre meno attuale della realtà, a causa di un'Italia che si è allontanata da quei costumi e da quei modi. Tuttavia qualcosa resta, perché siamo stati tutti Luca, Marina o il Gianni di turno. Ognuno di noi si è stretto intorno a un amore passeggero e a un sogno di spensieratezza, che come cornice hanno la calda brezza estiva, un po' salmastrosa, e le infinite notti al chiaro di luna. Chi non ha avuto quei genitori o quegli amici, è pregato di alzare la mano. Quei 92 minuti di commedia balneare sono un balsamo utile per la curare le ferite di una quotidianità sempre più arida.

Ed è per questo che "Sapore di Mare" ci piace, parecchio.

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