"Solo autori di opere originali". Niente Buchmesse per Saviano e la sinistra urla già alla censura

Lo scrittore di "Gomorra" non sarà presente nel programma dell'Italia alla 76esima Fiera del Libro di Francoforte. Il commissario straordinario Mauro Mazza spiega la decisione: "Daremo voce a chi finora non l'ha avuta". Antonio Scurati declina l'invito

"Solo autori di opere originali". Niente Buchmesse per Saviano e la sinistra urla già alla censura
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Presentato ufficialmente il programma dell'Italia come ospite d'onore della 76esima Fiera del Libro di Francoforte, in programma dal 16 al 20 ottobre prossimo. In conferenza stampa Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle attività connesse alla partecipazione dell'Italia alla Buchmesse, alla Literaturhaus Frankfurt a Francoforte sul Meno descrive il piano esposto all'insegna "della libertà e della pluralità di valori, che non sempre ha brillato, finora, nei festival librari".

Dopo di che l'attenzione si sposta (inevitabilmente) su un escluso "di lusso": Roberto Saviano. A Mazza viene infatti chiesto, da parte di un giornalista tedesco, come mai tra gli scrittori italiani che saranno a Francoforte non ci sia l'autore di Gomorra: "Forse perché troppo critico del governo neofascista?", è il quesito testuale. La replica non si fa attendere: "Lei ha messo la risposta nella domanda, una tecnica diffusa", sottolinea l'ex direttore di Rai1. Resta il fatto che il criterio che è stato adottato è quello di scegliere autori "le cui opere fossero integralmente originali". Quindi, si è fatta "una scelta, non solo per l'autore che citava ma anche per altri, in questo senso".

Il caso del plagio di Saviano

Con tutta probabilità, il riferimento indiretto di Mazza è al plagio che era stato stabilito da una sentenza definitiva della Corte di Cassazione (con il rinvio in secondo grado per la quantificazione del danno da risarcire) che, nel 2015, aveva ufficialmente accertato la riproduzione illecita di parte di tre articoli di cronaca inseriti nel romanzo "Gomorra" e tratti dai quotidiani "Corriere di Caserta" e da "Cronache di Napoli" nel 2005. La sezione specializzata in materia di impresa della Corte di Appello di Napoli, nel 2016, aveva ridotto a 6mila euro l'indennizzo inizialmente previsto che lo scrittore campano e la Mondadori avrebbero dovuto dare alla Libra Editrice per il plagio, ma sempre poi i giudici ermellini (due anni fa) hanno annullato con rinvio quel verdetto per la rideterminazione della somma, considerata troppo esigua anche in virtù del "grande successo" del libro e che quindi ora dovrà essere ricalcolata al rialzo nell'appello bis.

In secondo luogo si è poi cercato di volere "dare voce a chi finora non l'ha avuta", ha proseguito Mazza. Il direttore della Buchmesse, Juergen Boos, ha poi spiegato che alla Fiera ci saranno naturalmente anche le case editrici tedesche, "quindi ci saranno anche altri autori ospiti, tra cui Saviano". Il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta, ha invece desiderato chiosare sul tema: "Abbiamo fatto una scelta sulla base delle disponibilità degli autori. Inviterei a soffermarsi sui tanti autori che saranno presenti e non sugli assenti, vista la varietà e pluralità delle presenze".

Le proteste del Pd

Inutile specificare come la sinistra ne abbia subito approfittato per gridare allo scandalo e indignarsi per la presunta censura. Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico alla commissione Cultura della Camera, commenta in questo modo: "Il commissario Mazza si arrampica sugli specchi per motivare l'esclusione di Saviano dalla Buchmesse. Parla di voler valorizzare nuove voci mentre il programma è ricco di tanti autorevoli autori già affermati. Sembrerebbe un'esclusione a tutti gli effetti e chissà se il commissario Mazza è stato più realista del re o abbia invece assecondato gli ordini del ministro Sangiuliano, che Saviano lo ha portato a processo e che non perde occasione per denigrarlo". Manzi aggiunge poi che Sangiuliano punterebbe a "utilizzare la cultura per dividere nella presunzione di voler imporre una nuova egemonia culturale della destra".

Gli scrittori che parteciperanno alla Buchmesse

Durante la conferenza stampa viene anche chiesto il motivo dell'assenza di Antonio Scurati: "Era stato invitato ma ha preferito non esserci". Discorso simile vale per il rifiuto posto da Paolo Giordano e Alessandro Piperno, i quali "non potranno intervenire per altri impegni". In ogni caso, complessivamente saranno un centinaio gli autori italiani che parteciperanno alla Fiera del Libro di Francoforte, tra nomi affermati ed emergenti, per un totale di sesssanta incontri. Tra gli altri, sono attesi Alessandro Baricco, Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Sandro Veronesi, Melania Mazzucco, Chiara Valerio, Carlo Rovelli, Emanuele Trevi. E poi ancora Giulia Caminito, Nicola Lagioia, Donatella Dipietrantonio, Igiaba Scego, Antonio Manzini, Claudio Magris, Paolo Rumiz, Mario Desiati e Silvia Avallone.

Cipolletta enumera i successi dell’editoria italiana, prima industria culturale del Paese: 112 milioni di libri venduti all’anno (nel 1988, quando l’Italia fu Paese Ospite l’ultima volta alla Buchmesse, se ne vendevano 50 milioni), 750 case editrici con vendite che superano i 100 mila euro, 70mila lavoratori del settore, 600 titoli italiani pubblicati o in corso di pubblicazione in Germania. Mauro Mazza auspica che tra ciascun incontro si canti: la musica sarà del resto molto presente tra cinque mesi all'evento che si terrà in Germania. Ogni sera, infatti, ci sarà un concerto: per la classica verranno omaggiati Puccini e Verdi, mentre in rappresentanza del pop, ci sarà Il Volo.

Sono previste mostre su Machiavelli, il rapporto con il mondo antico, una rassegna sugli scrittori del 900 e - con uno slancio verso il presente - un percorso sulla storia del libro da Aldo Manuzio al Terzo millennio.

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