L’Alleanza delle Scuole Superiori d’Ateneo Italiane arriva a Job&Orienta con l’aria di chi non deve dimostrare nulla e, allo stesso tempo, ha ancora tutto da raccontare. Dentro la Fiera di Verona, tra padiglioni dove scorre l’ansia delle scelte e l’attesa dei ragazzi che cercano un futuro possibile, lo stand di ASSI sembra una piccola anomalia: non promette scorciatoie, non offre formule magiche. Propone, più semplicemente, una scommessa. Che il talento, quando viene riconosciuto e nutrito, possa ancora cambiare le cose.
La Rete è giovane. È nata nel 2023 con un decreto ministeriale e si è messa davvero in marcia nel gennaio 2024, sotto la guida del professor Salvatore Rizzello, economista e direttore dell’ISUFI di Lecce. Eppure, nel giro di tre anni, è già diventata una delle strutture più solide della formazione universitaria italiana. Non una scuola d’élite nel senso classico, ma un sistema coordinato di dieci Scuole Superiori sparse tra Bologna, Camerino, Catania, Lecce, Macerata, Padova, Roma, Torino, Udine e Venezia. Dieci avamposti che lavorano insieme e che condividono un’idea semplice e radicale: chi ha talento merita tempo, cura, un ambiente che lo riconosca, lo metta alla prova e lo accompagni nei passaggi decisivi.
Dentro questa rete sono già passati 1.500 studenti, con una media di 500 nuove adesioni l’anno. Non sono numeri da università di massa. Sono numeri da laboratorio. E infatti ASSI funziona così: corsi paralleli rispetto ai percorsi tradizionali, selezioni basate sul merito e sulla determinazione, vita collegiale, tutor dedicati, seminari ad alta intensità, viaggi di studio, confronti diretti con docenti, ricercatori, professionisti. Non c’è retorica del sacrificio, ma c’è l’idea che la conoscenza non sia un consumo ma un allenamento, e che allenarsi richieda impegno. In cambio, tutto è gratuito: lezioni, campus, alloggi, attività. Alla fine del percorso arriva un Master di secondo livello, ma soprattutto arriva una forma mentis che apre porte in università, nella ricerca, nelle aziende.
La forza dell’Alleanza sta nella collaborazione tra i direttori delle dieci Scuole. Riunioni continue, confronti serrati, programmi condivisi. Da questa sinergia è nato il riconoscimento del Ministero dell’Università e della Ricerca, che a dicembre presenterà ufficialmente il Libro Bianco di ASSI, una fotografia dei primi tre anni di lavoro e delle ricadute sulla formazione italiana. Un gesto raro: lo Stato che non celebra se stesso, ma una rete che ha saputo costruirsi dal basso con rigore e pazienza.
Non è un caso, dunque, che alla Fiera di Verona sarà presente anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. La sua visita allo stand non è un atto protocollare, ma un segnale politico. Significa riconoscere che questa rete non è un esperimento marginale, ma una parte della strategia italiana per il capitale umano, uno dei terreni più delicati in un Paese che da anni discute di fuga dei cervelli, divari territoriali, competenze future. La ministra porterà la sua attenzione là dove si sta costruendo qualcosa che assomiglia a un modello: un ponte tra gli studi e il lavoro, tra la responsabilità individuale e il sostegno pubblico, tra la libertà della ricerca e la necessità di radicare il talento.
Job&Orienta diventa così una vetrina naturale. In mezzo ai grandi stand delle aziende, alle simulazioni di futuro e agli slogan motivazionali, ASSI porta un’altra prospettiva: non orientare i ragazzi verso un mestiere, ma verso una possibilità. Non limitarsi a spiegare cosa studiare, ma aiutare a capire chi si è. Perché i percorsi che propone, dall’umanistico al scientifico, dal tecnologico al sociale, nascono per costruire cittadini prima ancora che professionisti.
Se c’è un messaggio che la Rete vuole far passare a Verona, è questo: il talento non è un privilegio, è una responsabilità. E per coltivarlo serve una comunità che creda nel valore della formazione, non come ornamento, ma come infrastruttura del Paese. In un’Italia che spesso si lamenta di perdere i giovani migliori, ASSI prova a fare l’opposto: trattenerli, sfidarli, metterli in condizione di restare. O di partire, se necessario, ma da protagonisti.
A volte le rivoluzioni non fanno rumore. Entrano in una fiera, si siedono a un tavolo, parlano con uno studente, poi con un altro, mostrano un percorso possibile. È così che l’Alleanza delle Scuole Superiori d’Ateneo Italiane sta cambiando la geografia silenziosa dell’eccellenza.
Ed è per questo che, a Verona, il suo stand non sarà solo uno spazio espositivo: sarà un luogo di passaggio, una soglia, un invito. Un modo, semplice e concreto, per ricordare che il futuro si costruisce dove qualcuno decide di prenderlo sul serio.