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Amici di Hamas e toghe rosse, la rete italiana della Albanese

Nuove rivelazioni sui contatti della pasionaria Onu diventata eroina dei pro Pal. Tra selfie e propaganda è stata invitata e omaggiata pure dai magistrati di sinistra

Amici di Hamas e toghe rosse, la rete italiana della Albanese
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Cittadinanze onorarie più o meno convinte, premi da fondazioni e associazioni varie, inviti dappertutto in nome della Palestina a Francesca Albanese che viene esaltata dagli uomini accusati di parteggiare per Hamas in Italia grazie a "contatti" ravvicinati con la rapporteur dell'Onu. E pure correnti progressiste della magistratura non si preoccupano di invitare Albanese a parlare non solo di Gaza, ma del pericolo fascista in Italia.

La rapporteur dell'Onu, è stata invitata in Senato a fine luglio su iniziativa dei pentastellati e dell'Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina. Nell'occasione si è fatta immortalare in un selfie con Suleiman Hijazi, vicepresidente della Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese). Gli Usa accusano l'associazione di essere una copertura per finanziare Hamas. Albanese ha candidamente sostenuto che non controlla i documenti a chi le chiede una foto, ma Hijazi fin dal 2015 scriveva post di questo tenore: "Il nostro movimento della resistenza che ha combattuto e continua a combattere in Palestina (Hamas) viene considerato in Egitto come un movimento terroristico, così come lo è per Israele. Questi atti contro la resistenza continuano a dimostrare che Gaza è l'unica nostra strada per arrivare alla libertà". Albanese fin dal 2014, quando veniva presentata come "avvocato internazionale di base a Washington", appoggiava a spada tratta la proposta di tregua di 10 anni di Hamas, che considera la Palestina dal fiume al mare, senza lo stato ebraico. E nell'articolo pubblicato sul sito anti israeliano Mondoweiss scriveva: "Hamas ricorre alla violenza, spesso indiscriminata e che colpisce i civili, pure a causa della mancanza di armi di precisione". Hijazi è un braccio destro di Mohammad Hannoun, sanzionato due volte dal Dipartimento del Tesoro Usa, nel 2024 e 2025, e indicato come "uomo e collettore di Hamas in Italia". Proprio Hannoun il 5 luglio ha preso la parola come ospite a Lenno, in provincia di Como, nell'evento "Buio su Gaza" organizzato da varie associazioni come Anpi Dongo e con il patrocinio del Comune di Tremezzina. Nel video della due giorni pro Pal sul sito dell'Arci si vede Hannoun che introduce la rapporteur come prossima ospite sul palco dicendo: "Tutta la solidarietà mia e vostra alla nostra amatissima Francesca Albanese, () che sta dalla parte giusta e fa onore a tutti noi". Poco prima l'ingegnere di Genova accusato di essere l'uomo di Hamas in Italia, aveva sostenuto: "Anche Albanese, che verrà fra poco, è stata accusata di essere anti semita. È una falsità. Sono anti sionista, siamo tutti anti sionisti, il sionismo è il cancro che va smantellato". E come se fosse normale spiegava che "sono considerato un terrorista nella black list del Dipartimento del Tesoro Usa. La mia colpa è di essere palestinese e di aiutare il popolo palestinese". Dopo la testimonianza di profughi da Gaza accolti in Italia arriva l'eroina pro Pal, annunciata da Hannoun, che interviene a lungo sulla solita denuncia del genocidio israeliano facendo finta che la minaccia armata di Hamas non esiste: "Continuiamo a parlare di guerra, ma dov'è l'altro esercito? Non c'è". Dal pubblico in piazza scatta l'applauso. Ad un certo punto va oltre: "In questo momento quello che è stato fatto ai palestinesi è un test di contenimento del dissenso, ma anche dei movimenti di popolazione che potrebbero prodursi in futuro a casa del cambiamento climatico". Immancabile il nuovo applauso.

Il primo ottobre Magistratura democratica e Area non hanno avuto problemi ad invitare calorosamente Albanese, in video collegamento, al convegno "Gaza. L'umiliazione del Diritto" nell'aula magna del palazzo di Giustizia di Milano. La cattiva maestra non si limita al conflitto in Medio Oriente. Dopo 20 anni che vive all'estero sostiene che "è sconvolgente" ritrovare "un'Italia dove manca una comprensione profonda della Costituzione".

E poi continua: "Non è solo un ritorno delle destre. È un ritorno di atteggiamenti fascisti nel nostro paese. E lo vedo anche da come si comportano le forze dell'ordine. Oggi è la Palestina e domani saranno i diritti dei lavoratori". Scrosciante applauso finale.

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