
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Federico Monzino, noto pr, nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione illecita di alcuni audio privati dell’attore Raoul Bova. L’ipotesi di reato formulata dai magistrati è tentata estorsione.
I fatti
Risalgono a qualche tempo fa, quando Bova ha ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto, in cui un mittente anonimo lo avvertiva che alcune sue conversazioni vocali, registrate in una chat privata con una modella, potevano essere diffuse pubblicamente per danneggiarlo.
La minaccia si è concretizzata poco dopo, quando gli audio sono effettivamente comparsi sui social, rilanciati senza alcun consenso da diversi profili. Le conversazioni, di natura personale e riservata, hanno subito attirato l’attenzione mediatica, costringendo l’attore a rivolgersi alle autorità.
L'indagine
Proprio oggi, Raoul Bova è stato ascoltato a Piazzale Clodio dai pm, in qualità di persona offesa nel procedimento. La sua testimonianza è considerata cruciale per ricostruire la dinamica dei fatti e chiarire eventuali responsabilità. Nel frattempo, su mandato della Procura, il cellulare di Federico Monzino è stato sequestrato nelle scorse settimane dagli investigatori. Gli inquirenti stanno ora analizzando il contenuto del dispositivo alla ricerca di elementi utili per accertare se e in che modo Monzino sia coinvolto nella presunta estorsione.
L’indagine è ancora in fase preliminare, e al momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulle modalità con cui gli audio siano stati sottratti o ottenuti, né se altre persone siano coinvolte nel tentativo di ricatto.
Un caso delicato, che tocca il tema della privacy violata e dell’uso improprio dei social come strumenti di pressione o diffamazione. Raoul Bova, per ora, mantiene il riserbo, affidandosi alla giustizia per fare piena luce sull’accaduto.