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Bancarella Agnelli

Tira una bruttissima aria a Torino

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Tira una bruttissima aria a Torino. Scioperi a Mirafiori, all'insaputa di Landini, indagine fiscale su John Elkann per l'eredità del nonno Gianni Agnelli, all'interno della stessa questione è sotto inchiesta Gianluca Ferrero, commercialista della famiglia e presidente della Juventus, la quale Juventus mostra un bilancio economico vicino al fallimento,

dopo tre finanziamenti per 900 milioni urge un nuovo intervento di almeno 300 milioni. Non tutti i membri della dinastia sono felici di questa avventura in un buco bianconero che non prevede soluzioni se non la vendita della società. Dopo l'ultima iniezione di denaro, John Elkann aveva dichiarato: «È l'anno zero, l'aumento di capitale dà solidità». Non è dato sapere di quale solidità si tratti, sullo zero tutti d'accordo. Maurizio Scanavino, ad della Juventus, è anche ceo e direttore generale di Gedi, il gruppo editoriale che comprende, tra altri fogli, Repubblica; quest'ultima sta promuovendo la campagna abbonamenti, a 19,90 euro annui, con questa allettante offerta: «Scegliendo Repubblica, le magliette e i kit autografati

dei calciatori della Juventus potrebbero essere i tuoi!». Sulla casacca da gioco c'è il nome dello sponsor che, dopo undici anni, lascia il club. A Torino vivono di tremori e ricordi, tentano di salvare i conti di un giornale con la bancarella della squadra di football.

Alla quale più che una bancarella ora serve una banca.

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