Quindi, oggi...

Le battaglie più sceme, gli altri Cospito e la tassa socialista: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: Conte dagli studenti in tenda, le etnie di Lollobrigida e la Rai che verrà

Le battaglie più sceme, gli altri Cospito e la tassa socialista: quindi, oggi…

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Le battaglie più sceme, gli altri Cospito e la tassa socialista: quindi, oggi…

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- Dice Francesco Lollobrigida che sì, esiste una “etnia italiana” da tutelare. Ovvero un raggruppamento linguistico culturale la cui prosecuzione deve continuare favorendo la natalità. Sia chiaro: il ministro ha le sue ragioni. Però mi chiedo se sia questo il momento giusto per stuzzicare tutti media nostrani gettando ulteriore benzina sul fuoco. Voglio dire: non si poteva esprimere lo stesso concetto con altre parole?

- Ah quindi nel fine settimana Zelensky viene a Roma, incontrerà il Papa e la Meloni. Cosa diranno quelli che “l’Italia è isolata e Macron non ci ha nemmeno invitato all’Eliseo”?

- Il ministro Salvini annuncia la volontà di tagliare il Superbollo, quella ultra tassa inutile e di perfetto stampo socialista. Ora: non ho una supercar. Ma per quale motivo uno che si vuole prendere una vettura con 300kw di potenza, perché gli piace, dovrebbe pagare migliaia di euro in più di me che guido una 500 L del 1969?

- Alla fine il governo fa le nomine. Hanno bisticciato un po’? Sì. Hanno rinviato di qualche giorno le scelte per trovare la quadra? Certo. Ma sono i normali giochi della politica, do ut des, pesi e contrappesi. Alla fine dome diceva Andreotti il potere logora chi non ce l’ha e il centrodestra ha capito che è molto meglio spartirsi la torta, giustamente, che litigare e mandare all’aria il tavolo regalando il dessert alla sinistra.

- Meloni sulla Rai sta facendo ciò che precedenti governi di centrodestra non hanno fatto: un repulisti per ribaltare viale Mazzini come un calzino. È brutto da dire? Certo. Ma purtroppo o per fortuna in Italia funziona così. La destra altro non deve fare che copiare quanto realizzato per decenni dalla sinistra.

- Mentre noi stavamo pensando alle sorti di Cospito, coccolato da media e politici di sinistra, altri due detenuti facevano lo sciopero delle fame. Sono andati avanti per 60 e 41 giorni. E sapete com’è finita? Che sono morti. Uno chiedeva l’estradizione verso la Russia, l’altro ergastolano riteneva di essere stato condannato ingiustamente. La posizione di chi scrive non cambia: lo sciopero della fame non può diventare motivo di ricatto al sistema giudiziario. Ma fa riflettere che due detenuti “semplici”, non ideologizzati, siano morti nel silenzio del circolo mediatico. E poi mi domando: ma se questi sono morti così rapidamente, come ha fatto Cospito a portare avanti il suo sciopero per oltre 100 giorni?

- A Barlassina in Brianza un signore ripara una buca un strada in autonomia e si becca una multa da 882 euro più l’obbligo di riaprire lo squarcio. Ora, il sindaco ha ragione a dire che se tutti facessero interventi sul manto stradale diventerebbe il caos. E magari il 72enne in questione non sarà uno stinco di santo. Però voglio dire: è mai possibile che si debba tutto trasformare in burocrazia? Parliamo di un Paesino: si prenda il 72enne, gli si dica di non rompere le scatole, si mandi gli operai comunali a migliorare l’opera raffazzonata e tanti saluti. Rifilargli la muta mi sembra un tantino esagerato.

- Conte in pochette va davanti alle tende della Sapienza per fare a gara con Schlein per chi si intesta le battaglie più sceme

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