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In carcere chi non segue Greta, studenti caproni e Monti: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la (folle) proposta di rendere reato il "negazionismo climatico", i dubbi sul Pnrr e Paolo Mieli

In carcere chi non segue Greta, studenti caproni e Monti: quindi, oggi...

- Chi legge questa indegna rubrica sa che il garantismo è uno dei nostri fari immutabili, al pari della certezza della pena. Però quando leggo che in Germania gli agenti di polizia hanno perquisito i membri di Ultima Generazione colpevoli di bloccare il traffico e danneggiare le opere d’arte penso anche che un tantino stiamo esagerando. Non tanto per la perquisizione in sé: se hanno danneggiato un monumento ben venga la punizione. Ma per la qualificazione del reato in formazione e sostengo di “organizzazione criminale”. Forse è un po’ troppo pure per loro.

- Nba: Boston batte Miami in gara 4 e porta la serie avanti. Brindano dirigenti e manager della lega americana che quest’anno hanno dovuto subire dei Playoff con vittorie troppo nette (3-0 per Denver sui Lakers) il che, in soldoni, significa tante partite in meno, meno incassi al botteghino e in tv. Non una grande notizia.

- Paolo Mieli prende spunto da quanto successo in Grecia per dare una lezione ai catastrofisti italiani sulla riforma della Costituzione. Sintetizzo: in Grecia si tornerà al voto, nonostante il vantaggio del centrodestra, perché non c’era una maggioranza chiara in parlamento per formare il governo. Al ballottaggio saranno gli elettori a decidere chi governerà il Paese, assegnando un premio di maggioranza a questo o a quell’altro candidato. Il tutto garantisce stabilità, o meglio assicura che siano gli elettori (e non gli eletti con giochini da transfughi vari) a decidere chi governerà il Paese. Può bastare una riforma elettorale? No, dico io. Perché le leggi elettorali si riscrivono anche a colpa di fiducia e nulla impedisce, al prossimo governo, di cambiarla di nuovo. Serve una riforma costituzionale, fatta bene. Presidenzialismo, premierato, semipresidenzialismo: quello che volete. L’importante è che sia l’elettore a decidere nell’urna chi governerà il Paese per i successivi cinque anni.

- L’altra verità di Mieli è questa: il motivo per cui la sinistra in Italia e in Grecia è contraria all’ipotesi di governi che escono dalle urne lo si deve alla sua incapacità di creare delle coalizioni in grado di poter vincere alle elezioni. La sinistra sono 10 anni che ci prova, senza riuscirci, e solo col giochino dei governi formati da “responsabili”, “voltagabbana” e “cambiacasacche” i dem sono riusciti a entrare nella stanza dei bottoni. Tutto legittimo, ovviamente. Ma siamo sicuri sia anche sintomo di una democrazia matura?

- In Spagna stanno pensando di investire circa 200 milioni di euro per mettere a punto un’app che possa “calcolare” il tempo speso dagli uomini e dalle donne nelle “faccende di casa”. Se l’omo non va di mocio, insomma, saranno guai. Si vede che in Spagna non hanno di meglio da fare che mettere naso nelle case degli spagnoli. Lotta al patriarcato 2.0.

- Secondo i test Invalsi, un ragazzo su due non ha le competenze minime scolastiche. Il dramma non è che siano caproni, ma che il sistema scolastico li abbia fatti diplomare senza bocciarli a raffica. Più bocciature, meno asini: l'equazione sarebbe semplice. E invece sono tutti lì, genitori, istituzioni, professori, a “compatire” gli alunni che “poverini si impegnano e vanno capiti”. Da tempo a scuola moltiplicano attività collaterali, iniziative varie, didattica innovativa, multimedialità, co-apprendimento e diavolerie simili dimenticando che l’unico modo per apprendere è ascoltare un professore e studiare sodo.

- Fermi tutti, adesso lo dice pure Mario Monti che possiamo tranquillamente rinunciare ad alcuni fondi del Pnrr. Non solo perché è meglio rinunciarvi adesso che dimostrarsi poi incapaci di spenderli. Ma anche perché troppi prestiti finiranno con l’ingigantire un già corposo debito pubblico. Quello che Mario dimentica di dire che a scrivere il Pnrr è stato in gran parte quel gran genio di Supermario Draghi. Se era davvero così difficile spendere tutti i soldi in arrivo da Bruxelles, mi spiegate perché il governo dei migliori è andato avanti a spron battuto senza fermarsi e dire: “Beh, ma non è meglio se ci ragioniamo su un attimo?”.

- È curioso, comunque, notare come da “grande opportunità” all’improvviso il Pnrr sia diventato una sorta di maxi-cetriolone tutt’altro che piacevole.

- Secondo Nicola Lagioia gli intellettuali di destra sono più organici ai partiti degli intellettuali di sinistra. Ripeto: secondo Lagioia gli intellettuali di destra sono più organici ai partiti degli intellettuali di sinistra. Siamo seri, signori miei: avete per caso mai letto di appelli, tavole, dibattiti eccetera eccetera di intellettuali di destra sul futuro di uno dei partiti della maggioranza? No. Invece sul Pd ne esistono a bizzeffe. Per settimane Repubblica ci ha stracciato gli zebedei con articoli di scrittori e giornalisti che ragionavano sulla crisi della sinistra. Più organici di così…

- Secondo un genio di nome Gianfranco Pellegrino, che scrive sul Domani, bisognerebbe istituire il reato di negazionismo del cambiamento climatico. Insomma “reprimere penalmente”, giuro dice così, chiunque osi mettere in dubbio i mutamenti del clima. Ora, questo non accade neppure nelle peggiori dittature e per fortuna viviamo in una democrazia dove pure Pellegrino può liberamente scrivere le scemenze che scrive. Però ho paura che il suo pensiero sia condiviso da molti ultra-attivisti climatici. In pratica vogliono rendere un "reato" il negazonismo climatico. Il che significa, sintetizzo in maniera decisamente brutale, che vogliono punire chi non la pensa come Greta. Che dice: facciamo sei mesi di carcere?

- Però occhio, perché la libertà di pensiero è un dono prezioso che non può essere vincolato neppure al più nobile dei principi. Valeva per i no vax, vale per chi mette in dubbio la nuova religione dell’ambientalismo. Anche perché qui nessuno nega che “non esistono più le mezze stagioni”, bensì c'è chi è legittimamente cauto sulle cause antropiche dello stesso e soprattutto sulle politiche green dell'Ue.

- Ho letto l’intervista di un giovane laureato in fisica che si lamenta per i costi eccessivi degli affitti a Milano. Dice di vivere in 9 metri quadri con la doccia sopra il water e di pagare 650 euro al mese. Viene quasi da dare ragione a Brugnaro quando afferma che se accetti un contratto del genere non meriti la laurea. Perché signori miei: non puoi pretendere di avere casa in Porta Venezia (pieno centro, sopra la metro rossa) e pensare anche di pagare poco. E forse non sai manco cercare troppo bene.

Perché a cifre simili, un po’ più in periferia, si trovano eccome monolocali da 30-40mq dove sentirsi un po’ meno dentro una bara. Perché il Corriere della Sera deve dare voce a simili proteste?

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