Le parole più belle

Carlà e l'omicidio di Sarkozy, viva Montanelli. Le parole della settimana

Le parole della settimana: Trento diventa Trenta, Carlà e l'omicidio di Sarkozy, la classifica dei più ricchi, ma i più felici?, un solo Montanelli vale più di mille di quelli che lo imbrattano, Pasqua e Ramadan, la Biennale tra destra e sinistra

Carlà e l'omicidio di Sarkozy, viva Montanelli. Le parole della settimana

Ascolta ora: "Carlà e l'omicidio di Sarkozy, viva Montanelli. Le parole della settimana"

Carlà e l'omicidio di Sarkozy, viva Montanelli. Le parole della settimana

00:00 / 00:00
100 %

Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori.

Trento diventa Trenta

All'università di Trento hanno imposto una follia linguistica secondo cui tutte le cariche vanno declinate solo al femminile. E non era il primo aprile. Sarebbe bastato leggere un solo libro, “Schwa, una soluzione senza problema” per capire come tutta questa contrapposizione ideologica fra sessi non può e non deve trovare come campo di battaglia la lingua. Si vede che oggi è pretenzioso pensare che leggano libri un rettore, anzi una rettrice maschia, di un'università figuriamoci il suo consiglio, anzi consiglia, di amministrazione. Le università dovrebbero essere luoghi di libertà del pensiero in cui i giovani possano costruire una propria modalità di pensare autonoma, l'università di Trento, anzi, di Trenta, ha scelto di violentare l'italiano con la peggiore ideologia capitalista d'Oltreoceano. Possibile che il ministero non possa intervenire? Chi ha figli li mandi a studiare altrove, almeno in un'università dove possano imparare l'italiano.

Carlà e l'omicidio di Sarkozy

D'altra parte è così violento il patriarcato e le donne sono così oppresse in Occidente che a Belve Carla Bruni ha detto senza problemi che se Sarkozy la tradisse lei gli taglierebbe la gola e andrebbe in prigione, tanto uscirebbe dopo 6 anni, perché è crimine passionale e poi farebbe la vedova allegra. Immaginate se avesse detto la stessa cosa un uomo, a parti inverse: probabilmente ci sarebbero commissioni d'inchiesta, linciaggi mediatici, femministe a gridare in piazza. Ma d'altra parte viviamo sotto la tirannia del patriarcato...

La classifica dei più ricchi, ma i più felici?

Come ogni anno Forbes pubblica una classifica delle persone più ricche del mondo: il francese Arnault, Elon Musk, in Italia Ferrero e ora il nuovo Andrea Pignataro, che ha un patrimonio di 27,5 miliardi. Benissimo. Ma chissà se i più ricchi sono anche i più felici, chissà se i numeri possono tratteggiare i confini della felicità. Io continuo a credere che Pasqualino, un contadino morto povero quando ero ragazzino, sia la persona più felice della storia, il suo sorriso, così vero e sincero, non lo vedo splendere sulle bocche dei grandi ricchi.

Un solo Montanelli vale più di mille di quelli che lo imbrattano

E così hanno imbrattato la statua di Indro Montanelli, ancora una volta. In questa repubblica degli slogan e dei moralisti acquisiti se finisci nello slogan sbagliato troverai un qualche ragazzino smarrito che pensa di cambiare il mondo tirando vernice sulla tua statua. E poco importa se sei stato un padre del giornalismo italiano, a loro interessano solo le tue cadute morali viste con gli occhi di oggi. Pazienza. Un solo Montanelli varrà sempre più di mille di quelli che imbrattano le sue statue.

Pasqua e Ramadan

Quest'anno non si è parlato molto di Pasqua, tutto sommato il fuoco religioso cattolico è quasi spento. Ma si è parlato molto di Ramadan, soprattutto da Pioltello, dove chiudono le scuole per la festività islamica. La convivenza dell'Islam con altre religioni è sempre difficile, di solito ne resta solo una, di religione, chissà se l'Italia del futuro trasformerà i campanili in minareti o se nessuno avrà più voglia di alzare pinnacoli verso il cielo. Chi vuole ora può godersi il periodo pasquale che celebra la risurrezione di Cristo. Per ora...

La Biennale tra destra e sinistra

La destra al governo ha occupato la Biennale, tuonò qualcuno. Come ci racconta Dagospia, la giuria che assegnerà i leoni d'oro a fine aprile è composta da una docente americana in studi LGBTQ+, una scrittrice femminista indonesiana studiosa di decolonizzazione e politiche gender, una nigeriana a capo di un centro studi sull'arte nera, una curatrice di "intersezioni transculturali", una colombiana dei "tropical paper". Ci sono due interpretazioni. I più favorevoli potranno dire che la destra al governo è così pluralista da includere le ideologie opposte, i più contrari diranno che la destra al governo sbaglia nel non osare a far avanzare la propria cultura.

Intanto l'arte e la cultura rimangono territori di ideologie d'Oltreoceano.

Commenti