Solo qualche settimana fa, Malpensa ha superato i 30 milioni di passeggeri: si tratta di un «dato storico» come ha spiegato l'amministratore delegato della società che gestisce gli aeroporti milanesi, Armando Brunini.
«Il 2025 è un anno importante e positivo per noi, perché per la prima volta Malpensa supera 30 milioni di passeggeri, un dato storico. È il terzo anno di crescita consecutiva e penso che chiuderemo intorno al 7-8% complessivamente come Sea Milan Airports» ha detto Brunini tracciando il bilancio del 2025, il primo del nuovo piano industriale 2025-2029. «Si sta completando il nostro primo anno di piano, che va dal 2025 al 2029 e vale complessivamente quasi 800 milioni di euro, circa 150-160 milioni l'anno. Consegneremo in tempo le opere olimpiche, che intendiamo usare anche dopo le Olimpiadi», ha proseguito Brunini. Un programma che segna una discontinuità netta rispetto al passato: «Quest'anno stiamo investendo e siamo riusciti a realizzare quanto ci eravamo ripromessi. Si tratta del piano investimenti più grande di Sea degli ultimi 15 anni: investiamo quasi mediamente il doppio di quello che abbiamo investito negli ultimi dieci anni». Sul fronte operativo, gli interventi riguardano in primo luogo l'ampliamento delle infrastrutture dedicate al traffico extra Schengen. Accanto alle opere fisiche, un secondo filone strategico è rappresentato dalla trasformazione digitale: «Un'altra categoria di investimenti riguarda la digitalizzazione: innerveremo impianti di digitale a Malpensa, sia sostituendo ascensori, scale mobili, tapis roulant, ma anche con soluzioni digitali innovative per far girare in maniera più efficiente gli aerei in pista, oltre che per monitorare e gestire meglio i flussi dei passeggeri nel terminal». I risultati sul traffico confermano la solidità del percorso.
L'ad di Sea ha sottolineato che «Malpensa, tra i grandi aeroporti, é quello che in Europa è cresciuto di più nel 2025». Alla base della performance c'è il rafforzamento della rete intercontinentale.
Una connettività che, aggiunge Brunini, è «al pari di città come Copenaghen, Vienna, Monaco, pur non avendo un vettore di bandiera basato presso i nostri aeroporti», un risultato che «deriva soprattutto dalla potenza di questo territorio, dell'attrattività di Milano e della Lombardia». Le aree che trainano maggiormente la crescita sono l'Asia e l'Estremo Oriente.