I punti chiave
"È falso quanto si dice in ordine ad un nostro rifiuto sull'aiuto offerto dal sindaco e da privati". Lo affermano in una lettera inviata alla stampa i genitori della famiglia nel bosco di Palmoli (Abruzzo) respingendo le accuse che sono state mosse nei loro confronti circa la presunta mancanza di collaborazione con le istituzioni e le autorità locali. "Continuiamo a leggere su alcune testate giornalistiche che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative. Non è assolutamente vero. - scrivono Nathan Trevallion e Catherine Birmingham - Abbiamo la gioia di preservare il nostro spirito e la nostra filosofia di vita, ma non per questo vogliamo essere sordi alle sollecitazioni che vengono dall'esterno".
"I bambini sono il nostro baricentro"
La lettera, diffusa dai nuovi legali della coppia, gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, arriva dopo le recenti indiscrezioni diffuse dai media secondo i conuigi Trevallion avrebbero "rifiutato gli aiuti" necessari per l'eventuale e auspicato ricongiungimento con i loro tre figli. "Vogliamo che passi un messaggio chiaro: ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino", puntualizzano Nathan e Catherine. Nella missiva i due sottolineano "la difficoltà nel parlare e comprendere la lingua italiana, in particolare i tecnicismi legati agli aspetti giuridici" e che "solo due giorni fa, per la prima volta", hanno potuto "leggere in lingua inglese la ordinanza e quindi di comprenderla nella sua interezza".
L'intervento di Nordio
La vicenda della famiglia nel bosco continua ad alimentare il dibattito pubblico e politico. Ieri il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha manifestato qualche "perplessità" circa il provvedimento di allontanamento deciso dal Tribunale dei minori de L'Aquila, rimarcando che si tratta di "una misura estrema alla quale ricorrere dopo aver valutato attentamente le ripercussioni che un simile provvedimento possono produrre sul benessere psicofisico del minore e sempre avendo come faro il superiore interesse sancito dalla Costituzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza". Quanto ai tre fratellini, che al momento si trovano in una casa famiglia assieme alla madre, non sarebbero stati riscontrati particolari criticità di tipo relazionale ed emotivo.
"Il Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, Alessandra De Febis, mi ha confermato che i piccoli stanno bene, sono sereni, in buone condizioni di salute", ha confermato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio