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Hamas, Zaki prova a metterci una pezza. Poi la rivelazione sul volo di Stato

Dopo le polemiche per le sue critiche a Netanyahu, l'attivista precisa: "Io cristiano di sinistra. Sono contro il governo israelian ma non sto con Hamas". Poi la strana osservazione sul volo di Stato rifiutato

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Le sue parole contro Israele e il premier Netanyahu, da lui definito un "serial killer", avevano destato un certo scandalo. Nel pieno delle violenze sferrate da Hamas, Patrick Zaki aveva infatti criticato non già i terroristi ma il governo di Tel Aviv. Ne erano seguite comprensibili proteste, richieste di spiegazioni, cancellazioni di ospitate previste con il giovane attivista egiziano. Ora, a distanza di giorni dallo scoppio delle polemiche, lo stesso Zaki è tornato a esporre il proprio pensiero sull'argomento, con ulteriori e necessarie delucidazioni.

"Io sono contro l'attuale governo di Israele e le politiche che ha seguito negli ultimi anni. E non sono l'unico a pensarla così: le azioni di questo governo sono state criticate sia in passato sia in questi giorni da diversi Paesi, compresi gli Stati Uniti. Ho già messo in chiaro qual è la mia opinione riguardo l’attuale governo israeliano al Tg1 e nella mia ultima lettera a Repubblica", ha ribadito l'ex studente in un'intervista pubblicata oggi dal Corriere, confermando al contempo il proprio giudizio negativo sul premier israeliano. Riferendosi alle motivazioni del suo discusso sfogo social, l'attivista ha spiegato: "Cosa mi è venuto in mente? Ho pensato a tutti i civili, a tutte le persone tra cui donne e bambini che sono state uccise a Gaza negli ultimi anni, alla mia cara amica Shireen Abu Akleh, la giornalista che è stata uccisa l’anno scorso da soldati israeliani mentre lavorava in Cisgiordania". Resta il fatto che, al netto delle legittime critiche, il governo di Netanyahu sia stato eletto democraticamente.

A colpire era stato però il fatto che nelle sue pregresse valutazioni il giovane non avesse condannato con altrettanta enfasi l'attacco palestinese su Israele. Ora, incalzato sull'argomento, Zaki ha precisato: "Io sono contro tutti i crimini di guerra. Condanno l'uccisione di civili. L'ho già ribadito più volte in diverse interviste. Sono un militante pacifico per i diritti umani e sono contro ogni forma di violenza. Credo che adesso sia il momento di pensare a come risolvere la situazione e lavorare per la pace in questa parte del mondo". E poi, a scanso di equivoci: "Condanno Hamas? Certo. Io non ho nulla a che fare con Hamas! Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici".

"Io sono per la Palestina, non per Hamas. E spero che tutti gli ostaggi siano liberati. Tutti, a cominciare dagli italiani. Non dimentico che l'Italia si è battuta per la mia libertà", ha continuato l'ex studente, raddrizzando decisamente il tiro. In riferimento al nostro Paese, tuttavia, il Corriere ha ricordato al giovane di aver rifiutato il volo di Stato che lo avrebbe riportato in Italia dopo l'intervento decisivo delle nostre istituzioni per la sua liberazioni. Come mai non lo accettò? "Perché sono un attivista, e voglio essere libero di criticare qualsiasi governo", ha spiegato Patrick, con un'argomentazione alquanto discutibile. Il volo di Stato infatti non c'entra nulla con l'estrazione politica del governo in carica, ma riguarda semmai l'ambito istituzionale.

Infine, il capitolo Fabio Fazio.

"Nessun problema, andrò una delle prossime domeniche", ha confermato Zaki, dopo che la sua ospitata nel programma faziesco era stata rimandata proprio per motivi di opportunità legati a quelle sue particolari dichiarazioni su Israele.

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