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Stop all'ospitata di Zaki, Fazio costretto alla retromarcia al debutto

La prima puntata del "nuovo" Che tempo che fa sul Nove cancella l'intervento del ricercatore egiziano dopo i suoi insulti a Israele e le sue parole molto ambigue su Hamas

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Alla fine il bruciante dietrofront di Discovery è stato inevitabile: Patrick Zaki non parteciperà alla prima puntata di Che tempo che fa che andrà in onda su Canale 9 domenica 15. Troppo dirompenti le polemiche che si erano scatenate attorno alle frasi pronunciate dal ricercatore egiziano contro Israele perché la nuova avventura di Fabio Fazio potesse cominciare in casa Warner senza perlomeno un forte imbarazzo per quello che è successo in settimana. E così è stato meglio per tutti rinviare sine die l'ospitata di Zaki, che avrebbe dovuto presentare il suo libro "Sogni e illusioni di libertà" (edito dalla Nave di Teseo), in attesa che le acque si saranno un po' "calmate".

La presenza di Patrick Zaki era stata annunciata in pompa magna in una recente intervista al Corriere della Sera con tanto di "meravigliosa sorpresa": in un cortocircuito totale, doveva rappresentare l'ospite simbolo del debutto sul Nove del "nuovo" Che tempo che fa dopo vent'anni in onda sulla Rai. Tuttavia gli attacchi terroristici di Hamas hanno evidentemente scombussolato l'intera scaletta del programma che esordirà tra quattro giorni. Il ricercatore egiziano - per il quale l'Italia si è spesa senza alcuna esitazione per fargli ottenere la liberazione dal carcere in cui era stato rinchiuso nel suo Paese con l'accusa di aver diffuso notizie false - si è sostanzialmente schierato senza riserve al fianco della Palestina e di Hamas. Zaki aveva condiviso la definizione di "crimine di guerra" apparsa sui social in riferimento alla risposta dello Stato ebraico dopo i sanguinosi attentati dell'esercito terrorista palestinese, di cui non ha mai condannato i raid che hanno rapito e ucciso centinaia di giovanissimi durante un rave party ma anche anziani e donne, presi come ostaggi.

Inoltre aveva sferrato un pesante attacco a Benjamin Netanyahu: "Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili". Zaki aveva poi provato a fare una parzialissima retromarcia, spiegando di essere "un fervente sostenitore della causa palestinese e del diritto del popolo palestinese a riconquistare l proprie abitazioni e terre" e definendo le politiche del governo israeliano "razziste e di colonizzazione". Lo stesso Fabio Fazio, che certamente non poteva rimanere insensibile di fronte a questo caso, ha cercato di puntualizzare - tramite una sorta di supercazzola - che l'assenza dell'egiziano è stata determinata dal fatto che stanno rimontando la puntata alla luce dell'attualità e della guerra tra Israele e Palestina: "Ospiteremo Patrick Zaki al più presto", assicura il conduttore.

Fatto sta che, ancora prima di partire ufficialmente, la ventunesima edizione di Che tempo che fa è iniziata con una gigantesca frittata comunicativa e mediatica.

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