
Scusate, ma queste sono cose che non vogliamo nemmeno sentire. È con profondo senso di irritazione che abbiamo ascoltato ieri le affermazioni di Lucília Gago, Procuratrice generale del Portogallo, la quale - donna e madre - ha dichiarato che in magistratura ci sono troppe donne. Scatenando così nel Paese un'ondata di rumorosa indignazione da parte delle femmine; e di silenzioso consenso da parte dei maschi.
«Oggettivamente ha aggiunto, a sfregio dell'universo femminile e femminista ciò aggrava le inefficienze a causa di gravidanze, congedi parentali e permessi per allattamento».
A questo punto nella redazione della «27esima ora» del Corriere della sera sono andati in crash i computer, mentre il sito delle murgie, Morgana, è collassato.
Insomma, a sentire la Procuratrice capo Lucília Gago nota per un uso disinvolto delle intercettazioni telefoniche e delle nuances dei suoi tailleur - il rischio di far entrare in magistratura troppe donne non è solo quello di vedere equiparato un bacio alla violenza sessuale, ma anche di avere a che fare con pericolose sacche di assenteismo. E qui, scusate, ma abbiamo finito le parole per manifestare il nostro sdegno.
E il punto non è che le peggiori nemiche dei
diritti delle donne, troppo spesso, siano proprio le donne. Ma che molte donne sono quelle che sono soltanto perché qualcuna, prima, ha lottato per garantire i loro diritti; che però, dopo, pensano valgano solo per se stesse.
Il problema è che lo Stato non è capace di gestire queste cose, non sono queste cose in sè il problema.
Ma non si poteva trovare la famosa via di mezzo???
Fa ridere che ci siano schiere di uomini pronti a difende l' indifendibile.
Quindi l’ amore, come ho sempre pensato, non esiste ma “e’ solo nei sogni di chi ha passato una triste gioventù “, parafrasando la vecchia canzone Tema dei Giganti!!!!!!!!
Comunque io sono una donna ma non per questo difendo la categoria quando, a mio avviso non lo merita ! Stanno esagerando.
Ps: mi piace molto il suo nick name
Il problema è che lo Stato non è capace di gestire queste cose, non sono queste cose in sè il problema.